Il caso
Far diventare l’Etna un parco nazionale: la proposta fa “proseliti”
Dopo il biglietto per i "Crateri Silvestri" se ne torna a parlare: c'è già una proposta di legge del deputato e segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, ma iniziative simili vengono anche da Giuseppe Castiglione (FI) e Francesco Ciancitto (FdI)

Eruzione Etna
”Istituzione del Parco nazionale dell’Etna”. Il titolo della proposta di legge presentata a ottobre 2023 dal deputato e segretario regionale del Partito democratico Anthony Barbagallo non lascia adito a molte interpretazioni. Dopo due anni di attesa, adesso sembra che nelle prime settimane di novembre la discussione potrà cominciare in commissione Ambiente alla Camera. Mentre altre due proposte simili sarebbero arrivate anche dal centrodestra: una a firma del deputato di Forza Italia Giuseppe Castiglione e l’altra da Francesco Ciancitto di Fratelli d’Italia. Un accerchiamento per il Parco dell’Etna, regionale, le cui inefficienze sono adesso al centro dell’attenzione di tutti.
Il “casus belli” è stato l’inserimento di un biglietto d’accesso per i Crateri Silvestri, proprietà privata dell’imprenditore Francesco Russo Morosoli: cinque euro, riservati ai turisti, per posare il piede su alcuni degli orli craterici più famosi dell’Etna. Domani, mercoledì, del ticket si discuterà a Palermo, nel corso di una seduta della commissione Ambiente a cui sono stati convocati l’assessora Giusi Savarino, tutti i sindaci etnei e le associazioni ambientaliste che protestano, in modo sempre più veemente, contro la smaccata privatizzazione di un’area del vulcano così simbolica e facilmente accessibile.
«Se i Crateri Silvestri devono rimanere di proprietà privata, si può considerare un ticket d'ingresso, ma questo deve essere concesso solo in cambio di un servizio reso effettivo e tangibile per il visitatore. Inoltre, deve assolutamente essere garantito il mantenimento di un percorso di accesso e passaggio gratuito per tutti. Il Parco, nella sua autorità di ente autorizzatorio, ha la piena possibilità di conciliare l'interesse della proprietà privata con il preminente interesse pubblico», afferma Carlo Caputo, sindaco di Belpasso e, soprattutto, per anni presidente del Parco dell’Etna. A breve, dopo l’interregno di un commissario straordinario, dovrebbe insediarsi Massimiliano Giammusso, sindaco di Gravina di Catania, indicato da settimane dall’assessora Giusi Savarino.
Caputo, però, non si limita a ricordare che sì, si può pensare di pagare. Ma va oltre: «Una delle opzioni da considerare è la ripresa dell'acquisizione dell'area tramite esproprio per pubblica utilità». I soldi la Regione potrebbe trovarli, a maggior ragione nelle prossime settimane in cui il dossier della legge di Stabilità regionale sarà il principale sui tavoli palermitani.
«Parallelamente, si può anche esplorare l’ipotesi, potenzialmente più complessa, ma percorribile legalmente, del riconoscimento dell'uso pubblico dell'area: data la libera fruizione protrattasi per oltre un secolo, questa strategia mira a far valere l'interesse collettivo e la consuetudine [...] - conclude Caputo - Si può e si deve agire, ma non domani, già oggi».