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L'intervento

Etna a pagamento, l'ex presidente del Parco: «C'è una proposta di regolamentazione rimasta nel cassetto»

Sulla vicenda del biglietto a 5 euro per i Crateri Silvestri le parole del sindaco di Belpasso Caputo: «Durante il Covid rifiutammo»

Redazione Catania

20 Ottobre 2025, 18:16

Ticket per crateri dell'Etna, La Vardera: «Non ci sarebbe l'autorizzazione, chiesta ispezione»

Sul nuovo biglietto da 5 euro introdotto sull’Etna per visitare i Crateri Silvestri, ma anche sulla gestione del vulcano patrimonio Unesco (titolo che sembrerebbe a rischio) interviene Carlo Caputo, sindaco di Belpasso ed ex presidente del Parco dell’Etna. Caputo ricorda come, già durante il suo mandato alla presidenza dell’Ente, il Parco avesse affrontato tentativi di regolamentazione dell’area. «Un primo intervento del privato durante l’emergenza Covid, volto a installare paletti e pannelli, fu oggetto di richiesta di autorizzazione. La risposta del Parco fu negativa, con la motivazione che i Silvestri non necessitavano di regolamentazione degli accessi. Successivamente, fu presentata una nuova iniziativa per un laboratorio all’aperto, che includeva nuovamente la regolazione degli accessi. Il progetto fu presentato, ma il mio incarico si concluse. Per quanto di mia conoscenza, quel progetto rimase non esaminato e quindi non approvato», precisa Caputo.

Il punto centrale dell’intervento di Caputo riguarda l’attuale inerzia delle autorità competenti di fronte a quella che definisce una «presunta attività abusiva». «Ciò che desta maggiore perplessità è l’assenza di azioni amministrative immediate. È noto che ogni attività economica esercitata in un’area parco non può prescindere dal preventivo ed obbligatorio parere vincolante dell’Ente Parco, parere che ad oggi risulta inesistente. Inoltre, è anche necessario verificare tutti gli aspetti urbanistici e autorizzativi essenziali, quali parcheggi e piani di sicurezza, indispensabili per l’esercizio di qualsiasi attività economica», continua.

Guardando alle possibili soluzioni future, il sindaco di Belpasso pone un presupposto imprescindibile: «Se i Crateri Silvestri devono rimanere di proprietà privata, si può considerare un ticket d’ingresso, ma questo deve essere concesso solo in cambio di un servizio reso effettivo e tangibile per il visitatore. Inoltre, deve assolutamente essere garantito il mantenimento di un percorso di accesso e passaggio gratuito per tutti. Il Parco, nella sua autorità di ente autorizzatorio, ha la piena possibilità di conciliare l’interesse della proprietà privata con il preminente interesse pubblico».

Il sindaco suggerisce poi ulteriori e decisive strategie per la gestione futura del sito vulcanico. «Una delle opzioni da considerare è la ripresa dell’acquisizione dell’area tramite esproprio per pubblica utilità. È fondamentale procedere con urgenza, poiché il valore del sistema vulcanico — che per oltre un secolo è stato di libero accesso — è destinato a un inevitabile incremento economico a seguito dell’introduzione del conteggio degli ingressi e della conseguente “quantificazione” della sua attrattiva. Non credo sia impossibile, in vista dell’imminente Legge di Stabilità regionale, reperire le risorse finanziarie necessarie a tale operazione. Parallelamente, si può anche esplorare una seconda ipotesi, potenzialmente più complessa, ma assolutamente percorribile legalmente, e cioè il riconoscimento dell’uso pubblico dell’area. Data la libera fruizione protrattasi per oltre un secolo, questa strategia mira a far valere l’interesse collettivo e la consuetudine per garantire la futura accessibilità del sito. Si può e si deve agire, ma non domani, già oggi», conclude il sindaco di Belpasso.