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L'intervista

Bertinotti a Catania: «Meloni elogiata per la stabilità? Anche con Biden economia al top e poi...»

L'ex presidente della Camera ospite dell'associazione Diplomatici parla di geopolitica davanti a centinaia di studenti. «Tutto ciò che di umano vive in noi deve stare con la Flotilla», dice mentre le navi vivono le ore più calde. Quindi lancia un consiglio alla presidente del Consiglio

Salvo Catalano

01 Ottobre 2025, 14:59

01 Ottobre 2025, 14:58

«Tutto ciò che di umano vive in noi deve stare con la Flotilla». Nelle ore in cui la flotta civile che vuole rompere il blocco di Israele vive le sue ore più difficili, Fausto Bertinotti è ospite a Catania per parlare proprio di geopolitica in occasione della due giorni organizzata dall'associazione Diplmatici. Lo fa nell'auditorium Palazzo della Cultura, riempito da centinaia di studenti provenienti da tutta la Sicilia. E un pensiero non può andare al mare che guarda Gaza. «La Flotilla sta facendo un'impresa straordinaria - commenta a La Sicilia - è una delle espressioni che nel mondo ha cercato di rendere conto della tragedia di Gaza e del rifiuto di un genocidio perseguito sistematicamente dal governo di Israele. La Flotilla prova non a forzare questo blocco, ma a forzare il blocco dell'inumanità e dell'iniquità. Spero che possa avere un risultato positivo nell'incolumità di tutti i partecipanti».

Per il fondatore di Rifondazione Comunista ed ex presidente della Camera, il governo italiano avrebbe potuto fare di più, anziché limitarsi a scortare a distanza la flotta ma senza oltrepassare il limite delle acque internazionali. «Si sarebbe potuto fare di più sin dall'inizio di questa storia - sottolinea Bertinotti - rompendo con l'inerzia nei confronti del governo di israele. Sono passati centinaia di giorni senza una misura nei confronti di questo crimine. Questo non riguarda solo il governo italiano, ma anche il governo italiano».

Nella sua lunga attività politica, è passato alla storia anche per essere stato tra i responsabili della caduta del governo guidato da Romano Prodi nel 1998, per stessa ammissione dell'ex premier. Oggi, mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni supera i mille giorni di governo e le agenzie di rating salutano la stabilità italiana con grande entusiasmo, Bertinotti mette in guardia dal fare della stabilità un criterio di giudizio assoluto. «L'Italia - ricorda - è diventata uno dei cinque paesi più industrializzati al mondo con governi che venivano considerati instabili. Dipende tutto da quali politiche si fanno. Oggi abbiamo una condizione dell'economia che viene vantata, mentre le povertà si accrescono e le diseguaglianze si accentuano. Un futuro per la lotta alle diseguaglianze non si vede. Ci ritroviamo con un'economia stabile, ma una società in crisi profonda». Ed ecco il richiamo a Meloni: «Bisognerebbe ricordare la lezione del governo di Biden, con un'economia che andava bene e una crepa nella società che è stata poi utilizzata da trump per la sua vittoria».