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serie D

L'Acireale continua a sprofondare tifosi esasperati, club sotto accusa: «Andetevene»

Striscioni contro la proprietà, domenica manifestazione della Curva Sud

29 Settembre 2025, 22:04

29 Settembre 2025, 22:14

L'Acireale continua a sprofondare tifosi esasperati, club sotto accusa: «Andetevene»

Acireale, contestato il presidente Di Mauro

Il cielo è grigio sopra lo stadio “Tupparello”, oggi “Aci e Galatea”. L’atmosfera è cupa, intrisa di un’inquietudine che i risultati non fanno che accentuare. La squadra non riesce a interrompere il trend negativo, le sconfitte stagionali tra campionato e Coppa adesso sono 5 in 6 gare. È un avvio drammatico quello che sta vivendo l’Acireale, e non si vede la luce all’orizzonte. Mai era accaduto nella storia della società granata qualcosa del genere. Anche domenica da Palermo la formazione granata è tornata sconfitta e con le ossa rotte. Un 2-1, quello subito al “Velodromo Borsellino”, che ha sbriciolato le ultime consapevolezze rimaste. E il risultato sarebbe potuto essere ancora più pesante.

I limiti tecnici della squadra acese sono evidenti, gli avversari sembra vadano al doppio della velocità e in ogni reparto dei granata esistono mancanze. Sarebbe necessario che la dirigenza integrasse la rosa, altrimenti proseguendo così si rischia la retrocessione. Persino il Messina, che ha iniziato con la penalizzazione, sta correndo in classifica e ha anche vinto lo scontro diretto con i granata. La difesa dell’Acireale prende acqua (già 9 le reti incassate in campionato) e l’attacco fatica.

I tifosi, anche i più fedeli, si stanno pian piano allontanando dalla squadra, tanto che al match casalingo contro il Messina al “Tupparello” hanno partecipato in pochissimi. Sembrava di essere in un campetto di periferia. Un tempo una gara del genere sarebbe stata da quasi tutto esaurito.

Inoltre, nei giorni scorsi in varie parti della città sono comparsi degli striscioni con messaggi eloquenti, inviti all’attuale proprietà a farsi da parte: “Vendi e vai via”, “Società senza identità”. Da mesi infatti si è creata una spaccatura tra la dirigenza che gestisce il club e la tifoseria. È una storia che risale già allo scorso anno e che nelle ultime settimane si è aggravata. I recenti avvenimenti che hanno coinvolto l’ex capitano dell’Acireale Giuseppe Savanarola, oggi vice allenatore del Messina, aggredito da un tesserato granata, hanno esasperato i toni. Le due Curve hanno in più occasioni manifestato dissenso contro l’attuale proprietà, e si stanno organizzando per il prossimo match casalingo di domenica. «In occasione della partita contro la Sancataldese, invitiamo tutti i tifosi di fede granata, alle 15 dietro la Curva Sud - si legge dalla nota firmata Curva Sud Acireale-Passione e Mentalità - per un sit-in contro questa pseudo dirigenza che, con la presunzione, l'arroganza e l'incompetenza di non voler cedere la squadra questa estate, sta infangando il nome e la storia di Acireale e dell'Acireale, con il solo scopo, per ripicca, di portarci al fallimento! Chiediamo ancora una volta di vendere e farsi da parte, ponendo fine a questo scempio! Come la sera del 15 luglio stringiamoci tutti, massicci, compatti e incazzati contro questo male! Tutti in maglia granata, sciarpe al collo e bandiere al cielo! L’Acireale Siamo Noi - Di Mauro Vattene».

I tifosi rimproverano inoltre all’attuale proprietà di non aver mai reso pubblici i bilanci della società, e sono preoccupati per la futura sopravvivenza del club. In questo clima di tensione e nervosismo si va avanti, con la speranza che possa tornare presto la luce e che si possa proseguire e completare la stagione con rinnovata serenità. Il direttore generale Alessandro Ragonesi proprio a Palermo ha confermato lo staff tecnico e dirigenziale e ha espresso ottimismo per il futuro: «Fin qui – ha detto – gli episodi ci hanno penalizzato ma siamo certi che già nelle prossime settimane potremo interrompere questo trend. La partita di Palermo è stata di fatto condizionata dall’espulsione ingiusta a Chatzinkolaou, un episodio aberrante come il cartellino rosso incassato mercoledì scorso da Cozza. Adesso basta perché siamo stanchi di questi arbitraggi. Ci faremo sentire in Lega e nelle sedi opportune per fare valere le nostre ragioni».