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Medicina dossier

Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania: dalle emergenze ai pazienti “cronici”

Il lavoro costante in Malattie infettive per la lotta alle infezioni. Collaborazione per la prevenzione

Redazione Catania

06 Ottobre 2025, 09:21

Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania: dalle emergenze ai pazienti “cronici”

Innanzitutto il Covid, poi le ondate di influenza stagionale, più di recente i casi di “West Nile”. L'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali dell'Azienda Ospedaliera per l'Emergenza “Cannizzaro" di Catania è particolarmente esposta e impegnata quando si verificano pandemie, epidemie, emergenze varie legate anche alle stagionalità. Ma è un reparto con un'attività quotidiana di estrema rilevanza e complessità, con un'articolazione in setting assistenziali molto differenziati, in grado di garantire ai pazienti un'assistenza di tipo intensivistico e semi-intensivistico in degenza ordinaria, ma anche un'importante attività ambulatoriale; in questo caso, in particolare, la gestione dei pazienti con infezioni da Hiv.

«Ci occupiamo di malattie infettive nella loro globalità - spiega il direttore Carmelo Iacobello - dalle infezioni del sistema nervoso centrale alle sepsi, che sono emergenze tempo-dipendenti, dalle infezioni a impatto sociosanitario notevole come quelle a trasmissioni aeree, prima fra tutte la tubercolosi, al Sars-CoV-2 e alle forme influenzali diffusive che rappresentano la mission centrale dell'Azienda. Affrontiamo spesso polmoniti comunitarie e nosocomiali, infezioni della cute e dei tessuti molli che possono avere forme necrotizzanti molto gravi, le endocarditi, altre patologie severe causate spesso da device come pacemaker o elettrostimolatori o infezioni delle protesi ortopediche. Una categoria particolare è quella del paziente immunocompromesso, non solo per avere contratto il virus dell'Hiv, ma anche per terapie immunosoppressive, a cominciare dai pazienti oncoematologici, i trapiantati, i soggetti con patologie infiammatorie croniche come artrite reumatoide, malattie dermatologiche e malattie infiammatorie intestinali».

Tra le attività principali dell'Unità Operativa, sempre supportata dalla Direzione Aziendale, la gestione dell'ambulatorio per pazienti con Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale. «Abbiamo aperto una collaborazione proficua con la divisione di Ginecologia e Ostetricia - aggiunge Iacobello - e capita sempre più spesso di visitare gravide che a seguito degli screening scoprono di essere portatrici di patologie a trasmissione sessuale, prima e fra tutto la sifilide ma anche la gonorrea. Sotto questo profilo, offriamo un'assistenza di genere».

Sui pazienti affetti da Aids ed epatite C l'Unità Operativa di Malattie Infettive condivide i successi recenti della medicina, raggiunti anche grazie alla ricerca e ai nuovi farmaci antivirali, che hanno consentito di raggiungere risultati incredibilmente favorevoli nel trattamento di patologie che fino a 10-15 anni fa erano considerate senza via di uscita. «Sull'Aids abbiamo ottenuto la cronicizzazione della malattia e oggi i pazienti con Hiv in trattamento con antiretrovirali hanno un'aspettativa di vita favorevole, non inferiore a quella dei soggetti normali. Inoltre, il vantaggio della terapia antiretrovirale è che il paziente non è contagioso, pertanto contribuisce a limitare la diffusione della malattia. Per quanto riguarda l'epatite C, i farmaci con gli inibitori da proteasi hanno eradicato quasi completamente l'infezione. Resta oggi la grave emergenza delle infezioni da germi multiresistenti, sulle quali la nostra Azienda Ospedaliera è attiva con una unità operativa dedicata. Ma anche in questo caso - conclude Iacobello - mi sento di poter dire che, utilizzando i sistemi più efficaci di infection control e cercando di ottimizzare l'uso degli antibiotici, anche questa potrebbe essere una battaglia che vinceremo nel tempo».