Medicina dossier
Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania: dalle emergenze ai pazienti “cronici”
Il lavoro costante in Malattie infettive per la lotta alle infezioni. Collaborazione per la prevenzione

Innanzitutto il Covid, poi le ondate di influenza stagionale, più di recente i casi di “West Nile”. L'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali dell'Azienda Ospedaliera per l'Emergenza “Cannizzaro" di Catania è particolarmente esposta e impegnata quando si verificano pandemie, epidemie, emergenze varie legate anche alle stagionalità. Ma è un reparto con un'attività quotidiana di estrema rilevanza e complessità, con un'articolazione in setting assistenziali molto differenziati, in grado di garantire ai pazienti un'assistenza di tipo intensivistico e semi-intensivistico in degenza ordinaria, ma anche un'importante attività ambulatoriale; in questo caso, in particolare, la gestione dei pazienti con infezioni da Hiv.
«Ci occupiamo di malattie infettive nella loro globalità - spiega il direttore Carmelo Iacobello - dalle infezioni del sistema nervoso centrale alle sepsi, che sono emergenze tempo-dipendenti, dalle infezioni a impatto sociosanitario notevole come quelle a trasmissioni aeree, prima fra tutte la tubercolosi, al Sars-CoV-2 e alle forme influenzali diffusive che rappresentano la mission centrale dell'Azienda. Affrontiamo spesso polmoniti comunitarie e nosocomiali, infezioni della cute e dei tessuti molli che possono avere forme necrotizzanti molto gravi, le endocarditi, altre patologie severe causate spesso da device come pacemaker o elettrostimolatori o infezioni delle protesi ortopediche. Una categoria particolare è quella del paziente immunocompromesso, non solo per avere contratto il virus dell'Hiv, ma anche per terapie immunosoppressive, a cominciare dai pazienti oncoematologici, i trapiantati, i soggetti con patologie infiammatorie croniche come artrite reumatoide, malattie dermatologiche e malattie infiammatorie intestinali».
Tra le attività principali dell'Unità Operativa, sempre supportata dalla Direzione Aziendale, la gestione dell'ambulatorio per pazienti con Hiv e altre malattie a trasmissione sessuale. «Abbiamo aperto una collaborazione proficua con la divisione di Ginecologia e Ostetricia - aggiunge Iacobello - e capita sempre più spesso di visitare gravide che a seguito degli screening scoprono di essere portatrici di patologie a trasmissione sessuale, prima e fra tutto la sifilide ma anche la gonorrea. Sotto questo profilo, offriamo un'assistenza di genere».
Sui pazienti affetti da Aids ed epatite C l'Unità Operativa di Malattie Infettive condivide i successi recenti della medicina, raggiunti anche grazie alla ricerca e ai nuovi farmaci antivirali, che hanno consentito di raggiungere risultati incredibilmente favorevoli nel trattamento di patologie che fino a 10-15 anni fa erano considerate senza via di uscita. «Sull'Aids abbiamo ottenuto la cronicizzazione della malattia e oggi i pazienti con Hiv in trattamento con antiretrovirali hanno un'aspettativa di vita favorevole, non inferiore a quella dei soggetti normali. Inoltre, il vantaggio della terapia antiretrovirale è che il paziente non è contagioso, pertanto contribuisce a limitare la diffusione della malattia. Per quanto riguarda l'epatite C, i farmaci con gli inibitori da proteasi hanno eradicato quasi completamente l'infezione. Resta oggi la grave emergenza delle infezioni da germi multiresistenti, sulle quali la nostra Azienda Ospedaliera è attiva con una unità operativa dedicata. Ma anche in questo caso - conclude Iacobello - mi sento di poter dire che, utilizzando i sistemi più efficaci di infection control e cercando di ottimizzare l'uso degli antibiotici, anche questa potrebbe essere una battaglia che vinceremo nel tempo».