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La Vardera e il messaggio su Whatsapp di Galvagno: «Parla di spartizione di fondi tra deputati, presento un esposto»
Il deputato di ControCorrente: «Servirebbero le forze dell’ordine all’Ars»
Ismaele La Vardera
Il deputato regionale e leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, attacca il presidente dell’Ars dopo la diffusione di un messaggio inviato nella notte ai parlamentari.
“Ho appreso dalla stampa di un messaggio che Galvagno ha mandato ai deputati la scorsa notte. Un messaggio che, oltre a far emergere il clima di odio all’interno della maggioranza, mostra come il presidente dell’Ars, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio, parli ancora una volta di spartizioni per i deputati”, afferma La Vardera.
Secondo il parlamentare, si tratta di un fatto “preoccupante”: “Galvagno mette nero su bianco, con un messaggio su WhatsApp, ciò che tutti temevano, e cioè una nuova spartizione nascosta nelle tabelle della finanziaria. Vorrei ricordare che si tratta di soldi pubblici e per questo la procura deve acquisire questa manovra”.
La Vardera ribadisce inoltre la propria estraneità a qualsiasi intesa: “Ricordo che fieramente non partecipo a nessun accordo e sono fuori da ogni tipo di accordo”.
Il deputato annuncia di avere già investito i suoi legali: “Ho già chiesto ai miei legali di preparare un esposto, perchè questo dimostra ancora una volta il sistema Cuffaro”.
E cita il passaggio del messaggio che più lo ha colpito: “Una frase più di tutte mi ha lasciato a bocca aperta: ‘Chi non ha avuto nulla verrà garantito in questa fase nelle uniche possibili rimaste: tabelle e riserve’”.
Per La Vardera, si tratta di “una frase chiara che rimarca un sistema marcio, dove gli esponenti dei partiti stanno provando a inserire nelle tabelle qualsiasi cosa. Servirebbero le forze dell’ordine all’Ars”.