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La polemica

Impianti sportivi, bagarre tra Giunta e opposizioni: in 17 firmano per chiedere consiglio comunale straordinario

Investiti oltre 26 milioni e 24 impianti riqualificati, ma l'opposizione chiede chiarimenti su ritardi, disservizi e affidamenti: sotto accusa Piscina Cappuccini, Villa Dante, l'Akademia e lo scheletro di San Licandro di Barbara Turati

Redazione Messina

10 Dicembre 2025, 08:14

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Sindaco di Messina: «Funzionario del Comune aggredito da un imprenditore»

di Barbara Turati

«Narrazione da film». I numeri relativi alla riqualificazione degli impianti sportivi della città presentati ieri mattina in conferenza stampa dal sindaco Basile e dal leader di Sud Chiama Nord, Cateno De Luca, in collegamento web da Palermo, non convincono l’opposizione. Ed è polemica.

L’amministrazione sciorina dati e successi. Oltre 26 milioni di euro investiti, di cui 4 milioni e mezzo per l’efficientamento energetico, e 1 milione 950 per la manutenzione ordinaria. 24 impianti resi fruibili dal 2018 ad oggi. Quattro progetti da appaltare, due appaltati, sei in fase di esecuzione e otto conclusi. Ma il quadro dipinto in conferenza stampa non convince i consiglieri di centrodestra e centrosinistra che storcono il naso.

«Narrazione da mondo dei sogni» commenta in diretta il capogruppo della Lega in consiglio comunale Cosimo Oteri. «Ci vuole coraggio», la dichiarazione del consigliere di Fratelli d’Italia Dario Carbone che, alla luce delle esternazioni del Sindaco e dell’assessore allo sport Massimo Finocchiaro, si è fatto promotore della richiesta di convocazione urgente di un consiglio comunale straordinario proprio sul tema della gestione degli impianti sportivi. Un appello sottoscritto da 17 consiglieri di opposizione.

«Ringrazio i colleghi che in maniera compatta hanno sottoscritto la mia richiesta – ha dichiarato il consigliere Carbone - Il sindaco e l’assessore ci spiegheranno in quella sede l’anno e mezzo di ritardo nell’apertura della Piscina Cappuccini, la gestione degli impianti di Villa Dante e la mancata risposta alle interrogazioni sull’affidamento alla Social City in assenza di contratto di servizio approvato dal Consiglio Comunale, le ragioni dei continui disservizi elettrici ed idrici nei palazzetti sportivi, il rischio di abbandono dell’Akademia a Messina, il silenzio sul futuro dello scheletro di Piscina a San Licandro, l’assenza di impianti natatori nella zona sud e, dulcis in fundo, oltre a molto altro, i rapporti pregressi con i vertici dell’Acr Messina

A destare l’immediata reazione dei 17 consiglieri le dichiarazioni del Sindaco Basile e dell’assessore Finocchiaro. «Quando abbiamo iniziato questo percorso, nel 2018 – ha dichiarato il sindaco Federico Basile - molti impianti sportivi erano chiusi, non a norma o gestiti male. Solo 16 erano utilizzabili. Oggi siamo a quota 24. Abbiamo reso gli impianti finalmente a norma grazie a un importante progetto di adeguamento, investendo anche in interventi straordinari per la sicurezza delle tribune, la realizzazione di nuovi pavimenti sportivi ad alte prestazioni, la sistemazione dei tetti contro le infiltrazioni, l’installazione di nuovi arredi e persino un segnapunti elettronico per le competizioni».

«Entro il primo semestre del 2026 saranno 24 le strutture riqualificate in soli sette anni - ha spiegato l’assessore allo sport Massimo Finocchiaro - Il lavoro continuerà nei prossimi mesi con tappe significative, tra queste, la consegna dello Stadio Giovanni Celeste prevista entro la fine di gennaio e l’attivazione di ulteriori interventi tramite il Credito sportivo