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Manovra

Biancofiore propone la responsabilità diretta dei medici per danni a pazienti: è scontro con la Fnomceo

Le strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche o private, secondo l'emendamento, sarebbero chiamate a rispondere solo nei casi in cui “non abbiano assicurato un’adeguata organizzazione del servizio sanitario e assistenziale”

Redazione La Sicilia

21 Novembre 2025, 15:54

Biancofiore propone la responsabilità diretta dei medici per danni a pazienti: è scontro con la Fnomceo

La responsabilità civile per i danni ai pazienti verrebbe trasferita direttamente sui medici, bypassando le strutture sanitarie. È quanto stabilisce un emendamento alla Manovra, segnalato da Noi Moderati e firmato da Michaela Biancofiore.

Nel testo si legge: “L’esercente la professione sanitaria che, nell’esercizio dell’attività svolta all’interno di una struttura sanitaria o sociosanitaria, pubblica o privata, cagiona un danno al paziente risponde in via principale del proprio operato a titolo di responsabilità contrattuale”. Le strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche o private, sarebbero chiamate a rispondere solo nei casi in cui “non abbiano assicurato un’adeguata organizzazione del servizio sanitario e assistenziale”, “non abbiano fornito al personale sanitario dispositivi e attrezzature idonei allo svolgimento delle attività” oppure non dispongano delle necessarie autorizzazioni all’esercizio.

La Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, chiede il ritiro dell’emendamento “Biancofiore”, il 69.0.25, alla Legge di Bilancio sulla responsabilità civile di medici e strutture, che “riporterebbe la materia indietro di anni luce”. “L’emendamento presentato dall’Onorevole Michaela Biancofiore – spiega Filippo Anelli, presidente Fnomceo – oltre a essere evidentemente inconferente con la Manovra, cancellerebbe con un colpo di spugna tutta la legislazione degli ultimi dieci anni, riportando le lancette indietro, a prima della Legge Gelli-Bianco, che risale al 2017”. “La Legge Gelli-Bianco – prosegue – aveva infatti finalmente reso extracontrattuale la responsabilità civile del personale sanitario, limitandola alla sola colpa grave. Ora, l’emendamento 69.0.25, che è tra quelli segnalati come prioritari, prevede che l’esercente la professione sanitaria risponda in via principale del proprio operato a titolo di responsabilità contrattuale, mentre la responsabilità della struttura in cui opera diventa sussidiaria, circoscritta a pochi casi marginali, e anche in questi può comunque rivalersi sul medico”. “Siamo al paradosso – conclude Anelli – per cui, mentre da un lato il Governo si impegna sullo scudo penale e sulla revisione organica della materia partendo dai lavori della Commissione D’Ippolito, per restituire serenità al medico, dall’altro, con un singolo emendamento, si vuole far diventare il medico il principale bersaglio delle richieste di risarcimento, sollevando le strutture. Chiediamo pertanto il ritiro immediato dell’emendamento, se non vogliamo che tutte le strutture si trasformino in cattedrali nel deserto, svuotate da una fuga in massa dei medici e del personale sanitario verso altri Paesi”.