le reazioni
Ponte, Salvini e la Stretto di Messina spa: «Parere della Corte inevitabile». Bonelli: «Pronto a denunciare se insisteranno»
Piovono commenti sulla nuova bocciatura della Corte dei Conti all'iter messo in piedi dal governo per la realizzazione della mega opera. La società concessionaria minimizza
Per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, «è l'inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti». Passano pochi minuti dalla notizia della nuova bocciatura da parte dei giudici contabili all'iter per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina e arriva la nota del segretario della Lega. «Sono assolutamente determinato e fiducioso» e sottolinea che gli esperti del ministero sono già al lavoro per chiarire tutti i punti.
Del resto è lo stesso ministero a spiegare che la mancata registrazione del decreto interministeriale, che dà l'assenso al terzo atto aggiuntivo del Ponte sullo Stretto, arriva «alla fine di un'ampia discussione svoltasi oggi innanzi alla Corte dei conti nel corso della quale è emerso, innanzitutto, il tema preliminare dell'effetto di preclusione che la mancata registrazione della delibera Cipess ha sulla decisione odierna». Così anche il ministero si dice «fiducioso sulla prosecuzione dell'iter amministrativo in attesa delle motivazioni della Corte».
Ad attendere le motivazioni della magistratura contabile è anche la diretta interessata, ovvero la società concessionaria Stretto di Messina Spa, che al pari di Salvini non si mostra stupita. «Non lo considero un atto nuovo in quanto gli argomenti trattati sono strettamente collegati», ha commentato il presidente Giuseppe Recchi. «Il mancato visto con la conseguente registrazione della Corte dei conti era prevedibile», gli ha fatto eco l'amministratore delegato Pietro Ciucci spiegando che «l'atto convenzionale è funzionalmente collegato alla delibera di approvazione del progetto definitivo del ponte del Cipess del 6 agosto, per la quale la Corte ha ricusato il visto in data 29 ottobre». E per entrambi i provvedimenti la Stretto di Messina attende ora le motivazioni nella convinzione che, secondo Ciucci, «verranno forniti - da parte delle Istituzioni competenti - tutti i nuovi approfondimenti richiesti».
Dal fronte dell'opposizione la segretaria del Pd Elly Schlein ribadisce la propria contrarietà al ponte tra Sicilia e Calabria Ponte, che considera un progetto «ingiusto, sbagliato, dannoso e vecchio». Anche per il segretario regionale dei democratici Anthony Barbagallo «ogni giorno la realizzazione del Ponte sullo Stretto diventa sempre più remota. Un'opera ideologica e di mera propaganda - afferma - trova nuovi ostacoli sulla fattibilità e sull'illegalità finanziaria. Una vera Caporetto per Salvini, visto che il nuovo stop sarà valido anche per tutti gli atti conseguenti e consequenziali». Il leader del M5s Giuseppe Conte propone di potenziare le infrastrutture nel Mezzogiorno, anche nelle aree interne, «prendendo i soldi del Ponte sullo stretto e usandoli per le infrastrutture che davvero ci servono».
Angelo Bonelli, parlamentare Alleanza verdi e sinistra e co-portavoce di Europa Verde, sottolinea che la decisione della Corte dei Conti «è di una gravità assoluta. Significa - aggiunge - che il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un'opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere». E ancora: «Ignorare il pronunciamento della Corte significherebbe assumersi responsabilità pesantissime, anche sul piano giuridico. La bocciatura odierna preclude di fatto la possibilità di sottoscrivere l'accordo di programma tra Mit, Mef e la società Stretto di Messina per definire gli impegni amministrativi e finanziari necessari alla progettazione e alla realizzazione del Ponte. Viene meno, dunque, l'intero impianto giuridico-amministrativo che regola il rapporto tra lo Stato e la concessionaria. Meloni e Salvini non possono far finta di nulla».
A Bonelli risponde il commissario della Lega in Sicilia Nino Germanà: «Si tratta di un atto formale, dovuto e assolutamente atteso. Non viene meno l'intero impianto giuridico-amministrativo che regola il rapporto tra lo Stato e la concessionaria, poiché ad oggi è vigente la convenzione tra Stretto di Messina e ministero delle Infrastrutture. Ma l'onorevole Bonelli va oltre, attribuendo alla Corte dei conti poteri che non le sono propri. La fattibilità tecnica dell'opera è acclarata, il progetto definitivo è stato redatto e verificato dalle migliori aziende al mondo nell'ambito dei ponti sospesi di grande luce. Quando Bonelli parla di incertezza tecnica, mente sapendo di mentire».
