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Scenari

Buoni propositi e grandi progetti ma è in crisi l’efficienza quotidiana

Mentre i rappresentanti politici nisseni promettono soluzioni,  interventi di grande respiro, la realtà resta inchiodata: Caltanissetta resta ostaggio di difficoltà economiche e sociali sempre più acute, ma anche del bitume e delle toppe stradali

Enrico De Cristoforo

03 Novembre 2025, 10:00

Buoni propositi e grandi progetti ma è in crisi l’efficienza quotidiana
Non è facile governare e amministrare in generale, non lo è ulteriormente su una città che si trascina da anni una serie di problemi atavici, che ogni amministrazione comunale eredita dalla precedente come la viabilità congestionata, il fragile sistema infrastrutturale, la precarietà geomorfologica del territorio, una struttura burocratica e operativa non adeguata non soltanto per numeri. Non è semplice soddisfare le esigenze - quasi sempre prioritarie ma ci sono anche quelle secondarie - di oltre cinquantamila abitanti e soprattutto non è alla portata di tutti rendere moderna una città che ha risorse molto limitate, speranze fievoli, sfiducia diffusa. Una città che per svoltare avrebbe bisogno di azioni, competenze e risorse economiche straordinarie, e non ci sono.
Tutti vorremmo vedere risolti d’incanto tutti i grandi problemi, a cominciare dall’arretratezza economica e sociale che vede un quinto e forse più di cittadini in bilico tra povertà e sopravvivenza negata. Vorremmo, ma non è ragionevolmente possibile. Ma a metà strada tra il sogno e la situazione spesso miserevole di Caltanissetta oggi è possibile immaginare e realizzare condizioni di vita collettiva migliori, è possibile evitare tante assurdità che si riscontrano quotidianamente. Ed è su questo che il governo comunale scommette la propria faccia, è su questo che deve compiere un supplemento di sforzi. Ma oggi, purtroppo, sfuma rapidamente anche ciò che di buono si riesce a fare. L’ultimo esempio, sotto gli occhi di tutti: i tanti cantieri aperti su strade dov’era stato appena rifatto il manto. Che senso - logico, prima che politico - ha tutto questo? Le buone intenzioni ci sono, ma i risultati latitano.
E mentre si promettono soluzioni,  interventi di grande respiro la realtà resta inchiodata: Caltanissetta resta ostaggio di difficoltà economiche e sociali sempre più acute (l’angoscia dei trecento dipendenti del call center a rischio è di questi giorni) e certo non risolvibili in un contesto locale. Ma Caltanissetta oggi è anche ostaggio del bitume e delle toppe, come approfondiamo in questa pagina.
E allora? Il sindaco Tesauro, da poco anche presidente del Libero consorzio/ex Provincia, e le persone che più influentemente gli stanno vicino devono rendersi conto che agli annunci e alle esibizioni devono aggiungere concretezza immediata e credibili azioni per costruire o consolidare un consenso altrimenti effimero. Ricordino che l’anno scorso un elettore su due al voto per il sindaco non andò alle urne. Caltanissetta non merita di languire tra ruspe, transenne e ingorghi.