Dopo il sì in giunta
Ecco l'analisi della Finanziaria: tanti soldi per assumere e spunta il Superbonus "alla siciliana"
Tanti incentivi per il lavoro e tornano norme che sono già state bocciate in aula in sede di approvazione dell'ultima manovra correttiva
									Non chiamatelo Superbonus. Anche se alla fine, il rischio è quello che gli somigli almeno un po’. Eppure, la norma che il governo regionale ha previsto nella finanziaria approvata ieri, punta agli stessi obiettivi, almeno sul piano generale: l'efficientamento energetico, il consolidamento e, in sostanza, la ristrutturazione delle case dei siciliani. «Un modo per incentivare l'edilizia», ha commentato l'assessore all'Ambiente Giusi Savarino che più di altri ha spinto per prevedere l'articolo nella legge di stabilità. Lo stanziamento previsto è di 15 milioni annui per il prossimo triennio. Solo in seconda battuta si conosceranno i dettagli “esecutivi” del provvedimento. In quel momento, insomma, si capirà quanto somigli davvero alla misura varata dal governo di Giuseppe Conte. Di sicuro, stavolta non sarà possibile “rifarsi” la casa senza spendere un euro: la misura prevede infatti un’intensità dell’aiuto pari al 50 per cento delle spese ammissibili.
Ma la fetta più grande della finanziaria voluta dal presidente della Regione Renato Schifani riguarda il lavoro: 150 milioni di euro l’anno sino al 2028 serviranno per la decontribuzione dei nuovi contratti. Un incentivo alle assunzioni nella misura massima del 10 per cento sul costo annuale del lavoratore. Ma gli incentivi alle imprese non finiscono qui: 50 milioni sono destinati a quelle «che collegano le assunzioni - si legge in una nota di Palazzo d'Orleans - alla realizzazione di progetti di investimento sul territorio regionale».
Torna a fare capolino, poi, una norma che inizialmente avrebbe dovuto trovare spazio nell'ultima manovra correttiva. Il cosiddetto “South working” in salsa sicula, che diventa, infatti, “Sicily working” e prevede un contributo a fondo perduto del valore di 30mila euro, su un plafond totale di 20 milioni, per le imprese che effettuano o assunzioni o stabilizzazioni di lavoratori subordinati a tempo indeterminato consentendo loro lo smart working. Un'occasione per tanti lavoratori oggi al Nord di tornare a casa senza perdere il posto di lavoro.
Sempre nell'ambito degli incentivi alle imprese, entra in Finanziaria un provvedimento già previsto sotto forma di ddl, mai però approdato alla discussione in Aula. Riguarda le cosiddette Super Zes: contributi sono destinati alle imprese che si insedieranno nella aree prevista, principalmente nelle ex Asi o vicino a porti e aeroporti.
Torna a fare capolino, poi, anche il finanziamento all'editoria da 3 milioni, più volte proposto dal governo e altrettante volte impallinato dall'Ars.
Tra gli altri interventi, rinnovato il cosiddetto “stracciabollo”, poi ecco 6,1 milioni per abbattere le liste d'attesa, 5 milioni per i Comuni che migliorano la riscossione dei tributi locali. Un milione a testa per la prevenzione degli incendi nei parchi archeologici, per l'acquisto da parte delle scuole di attrezzature per gli studenti con disabilità, il contrasto al disagio sociale (1 mln). Poi ecco 200 mila euro per i corsi di formazione all'Istituto dei Ciechi, 5 milioni per i parchi urbani, 2 milioni per un fondo di rotazione destinati ai Comuni per la prevenzione degli incendi, gli interventi contro il caro voli.
Mancano, invece, le giornate aggiuntive per i forestali che sarebbero state gradite soprattutto alla Lega. Tema troppo “caldo”, quello dell'agricoltura, come insegnano le ultime vicende di Sala d'Ercole.
							
							
							
							
							
							
							
							
							
							
			
						