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il provvedimento

Via libera ai cani al guinzaglio nelle aree naturali protette della Sicilia. Resta in vigore il divieto nelle zone A dei parchi

Lo prevede un decreto firmato dall’assessora regionale al Territori, Giusi Savarino, che aggiorna la normativa e ridefinisce, con criteri più attuali, le modalità di fruizione

Redazione La Sicilia

24 Ottobre 2025, 16:13

cane parco

I cani al guinzaglio potranno accedere alle aree naturali protette della Sicilia. Lo prevede un decreto firmato dall’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente, Giusi Savarino, che aggiorna la normativa vigente e ridefinisce, con criteri più attuali, le modalità di fruizione del patrimonio naturale dell’Isola.

«Finalmente il migliore amico dell’uomo potrà entrare nei parchi e nelle riserve siciliane - ha commentato l’assessora -l'introduzione dei cani al guinzaglio all'interno di parchi e riserve è una novità che ho fortemente voluto per rispondere alle legittime istanze dei numerosi fruitori, tra cui molti turisti, di questi luoghi splendidi che caratterizzano il territorio siciliano. Vivere esperienze di immersione nella natura in compagnia degli animali d'affetto è un'opportunità per adulti e bambini, nel rispetto dell'equilibrio con la fauna selvatica e la flora. Dopo il regolamento emanato la scorsa primavera che consente ai dipendenti dell'assessorato del Territorio e dell'ambiente di portare in ufficio i loro animali domestici, con questo provvedimento proseguiamo il nostro impegno nell'accrescere il benessere dei cani e di chi se ne prende cura».

Il provvedimento autorizza l’accesso dei cani al guinzaglio in specifici sentieri e aree individuate dagli enti gestori delle aree protette, sulla base di linee guida e criteri fissati dall’Assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, previo parere del Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale. Resta in vigore il divieto di ingresso nelle zone A dei parchi e delle riserve naturali integrali, nonché in ogni altra porzione delle aree protette in cui la fruizione non sia consentita. Gli enti gestori potranno comunque prevedere deroghe motivate, specifiche e nominative, entro i limiti stabiliti dalle linee guida regionali. Seguirà ora l’adeguamento dei regolamenti di fruizione dei singoli siti naturalistici da parte di tutte le amministrazioni competenti.