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Giunta Catania, ora il rimpastino non aspetta più: La Greca lascia e Bottino scalpita

Previsti avvicendamenti anche all’interno del gruppo autonomista: le nuove nomine potrebbero non essere la pacificazione in cui il sindaco spera

Luisa Santangelo

03 Ottobre 2025, 22:19

03 Ottobre 2025, 22:20

Giunta Catania, ora il rimpastino non aspetta più La Greca lascia e Bottino scalpita

In alto da sinistra Paolo La Greca, Daniele Bottino e Serena Spoto; in basso il sindaco Enrico Trantino

«Crescenti impegni accademici». La motivazione con la quale Paolo La Greca lascia la giunta di Catania vuole essere inattaccabile: l’anno sabbatico si è concluso, si è appena insediato un nuovo rettore e lui non può più garantire l’impegno di cui ha bisogno un’amministrazione né la presenza che si richiede a un vicesindaco. Certo, c’è l’iter del Piano urbanistico generale che è stato avviato e che di La Greca, urbanista, porta la firma, ma nella lettera di dimissioni c’è un affaccio sul futuro: «La prego di considerare - scrive il professore al sindaco Enrico Trantino - la mia disponibilità a collaborare in ogni forma possibile». Magari, si dice da tempo, la forma di una consulenza, non si sa se a titolo oneroso o no. «Sono certo che continuerà a darci supporto», conferma il primo cittadino, elogiando il «galantuomo d’altri tempi». «L’eccellente tratto umano e la costante leale collaborazione istituzionale», insiste il presidente del Consiglio Sebastiano Anastasi.

La notizia era nell’aria. E il rimpastino di giunta, che si fa attendere da mesi, è imminente. Dovrebbe avvenire nei prossimi giorni, una volta rimodulate le deleghe. Fuori La Greca, dovrebbe entrare in giunta il consigliere di Fratelli d’Italia Daniele Bottino, in quota Ruggero Razza. Contestualmente, ci dovrebbe essere un avvicendamento tra gli autonomisti: la consigliera Serena Spoto dovrebbe diventare assessora al posto di Bruno Brucchieri. Spoto pare che abbia intenzione di dimettersi dal consiglio per fare posto al primo dei non eletti di lista, cioè lo stesso Brucchieri. In pratica, un gioco delle tre carte. Poiché è ancora vacante il posto che fu di Alessandro Porto (ora deputato regionale), sempre tra l’Mpa, sembra confermato l’ingresso in giunta dell’ex consigliere e candidato Ars Carmelo Coppolino, nonostante le presunte perplessità del sindaco, sempre alla ricerca - spesso frustrata dalle indicazioni di partito - di nomi di «alto profilo».

Il rimpasto di giunta, però, potrebbe non essere la pacificazione attesa. Dentro a Fratelli d’Italia, l’area che fa capo a Salvo Pogliese non può considerarsi soddisfatta: il posto dell’assessore ai Lavori pubblici Sergio Parisi, nome pogliesiano per eccellenza fino alla precedente esperienza amministrativa, doveva essere preso dall’ex consigliere Luca Sangiorgio, coordinatore dei meloniani in città. Ma Parisi non lascia e Trantino, per ora, resiste a volerlo a fianco. Una determinazione che in FdI qualcuno sfiderebbe volentieri.

Pure dentro al Movimento per l’autonomia qualcosa potrebbe rompersi. Due consiglieri comunali, Angelo Scuderi e Daniela Rotella, che i rumors dicono vicini al deputato Ars di Forza Italia Salvo Tomarchio, potrebbero non gradire la scelta di due assessori lontani dalla loro area autonomista di riferimento (che è quella dell’ex presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione). Le solite voci dicono che all’indomani del rimpastino potrebbero approdare al gruppo Misto.