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L'inchiesta

Due organizzazioni di tombaroli che trafficavano fino in Germania e Inghilterra, ecco tutti i nomi dei 55 indagati

La maxi operazione del Nucleo Tpc dei carabinieri di Palermo coordinata dalla procura di Catania.

Laura Distefano

22 Novembre 2025, 16:45

23 Novembre 2025, 15:26

Due organizzazioni di tombaroli che trafficavano fino in Germania e Inghilterra, ecco tutti i nomi dei 55 indagati

Oltre 200 capi d'imputazione per 74 indagati. La procura di Catania ha chiesto una misura cautelare per 55. Sono questi i numeri della maxi inchiesta condotta dai militari del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Palermo che è stata coordinata dalla procura di Catania. Le indagini sono partite da uno scavo clandestino nell'agrigentino e dopo aver fatto scattare una serie di intercettazioni i militari sono arrivati a Paternò, nel Catanese. Sono stati oltre 20 i siti archeologici in Sicilia e uno in Calabria, a Roccelletta di Borgia, in provincia di Catanzaro, violati da tombaroli che piazzavano i beni archeologici trovati o trafugati ad appassionati tramite una "filiera" ricostruita grazie a una lunga indagine dal 2021 al 2023. Alcuni preziosi, soprattutto monete antiche dell'epoca ellenica, sono state vendute in Germania e in Inghilterra. 

Sono state scoperte due organizzazioni di tombaroli, la prima formata dagli indagati Michele Consolato Nicotra, Adriano Nicotra, Salvatore Cavallaro, Francesco Salvia e Salvatore Palumbo. La seconda invece da Filippo Asero, Filadelfo Calvagna, Giuseppe Pezzino, Santo Sambataro ed Enrico Lo Verde. Le due associazioni per delinquere avrebbero avuto come finalità «la commissione di una pluralità di delitti in materia di beni culturali e contro il patrimonio» che eseguivano «scavi archeologici senza alcuna concessione» per "impossessarsi di beni culturali».

Alcuni dei reperti sottratti, come 46 preziose monete risalenti al periodo compreso tra la fine del V e del III secolo avanti Cristo, sarebbero state vendute nel 2021 a una casta d’aste tedesca, a Monaco di Baviera, e sarebbero state "battute", complessivamente, per oltre 42 mila euro. Parte di questi beni archeologi trafugati sarebbero stati sequestrati dalla magistratura tedesca, in esecuzione di un ordine giudiziario europeo, emesso dalla Procura di Catania.

Il procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Giovanni Gullo hanno avanzato richiesta di emissione di un provvedimento cautelare per 55 indagati: 12 in carcere, 35 arresti domiciliari e otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Il gip Simona Ragazzi ha fissato gli interrogatori preventivi che si terranno dal 25 al 29 novembre prossimi.

Ecco i nomi degli indagati la cui posizione deve essere ancora vagliata dal giudice: Maria Lisa Aloi, Filippo Asero, Salvatore Romano Benfatto, Giuseppe Bertolami, Vincenzo Boccadifuoco, Salvatore Bonaventura, Giuseppe Buceti, Filadelfo Calvagna, Salvatore Camonita, Giovanni Castro, Salvatore Cavallaro, Benedetto Chiara, Carmelo De Luca, Fortunata Di Dio, Giuseppe Di Mauro, Alfio Emmanuele, Giuseppe Esposito, Domenico Faranda, Gaetano Faranda, Emanuele Ferro, Vincenzo Filonardi, Filippo Franceschino, Mario Gagliano, Vittorio Emanuele Guzzetta Bongiovanni, Giuseppe Salvatore Insigna, Leandro Insolia, Massimiliano Insolia, Enrico Lo Verde, Massimo Lucca, Settimo Carmelo Minnella, Umberto Moruzzi, Adriano Nicotra, Michele Consolato Nicotra, Salvatore Palumbo, Andrea Panicotti, Gianfranco Paternò, Nicolò Petronio, Giuseppe Pezzino, Sergiu Ionica Pop, Antonio Portale, Simone Adriano Petrin, Alessandro Privitera, Giuseppe Rapisarda, Vincenzo Rau, Antonio Francesco Rotondo, Francesco Salvia, Santo Sambataro, Vito Spitaleri, Vito Stancanelli, Giuseppe Strano, Pietro Tomasello, Salvatore Tomasello (classe 1957), Salvatore Tomasello (classe 1967), Giuseppe Sebastian Viola.