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Paternò

Ipab “Bellia” in salvo: con la manovra quater in arrivo 3,2 milioni

Lo stanziamento della Regione permetterebbe all’ente di saldare i debiti con il fisco e mantenere così attiva la struttura

04 Ottobre 2025, 08:40

04 Ottobre 2025, 08:40

Ipab “Bellia” in salvo: con la manovra quater in arrivo 3,2 milioni

Paternò. L’Ipab “Bellia” sarebbe salvo. Il condizionale è ancora d’obbligo, ma sull’esito finale sembrano esserci pochi dubbi. Per tirare quel lungo sospiro di sollievo atteso da tempo e per il quale ancora oggi ci si mantiene cauti, continuando a temere la scure della chiusura, bisogna attendere l’ultimo atto: l’approvazione della manovra quater all’Ars. Rispetto all’emendamento per l’Ipab “Bellia”, però, sembra non dovrebbero esserci sorprese sgradite dell’ultimo minuto.

La notizia che arriva da Palermo mette intanto un importante punto fermo. La commissione bilancio dell’Ars ha approvato la manovra quater. Al suo interno figura anche un emendamento, presentato dal presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, e sostenuto da tutta la politica, in maniera bipartisan, che permette lo stanziamento di 3,2 milioni di euro per l’Ipab “Salvatore Bellia”.

Grazie a questa somma, l’Istituto “Bellia” sarebbe salvo. I fondi permetterebbero, infatti, di azzerare il debito con l’Agenzia delle Entrate, che ammonta proprio a poco più di 3,2 milioni di euro e che pesa in maniera considerevole sull’economia ordinaria della struttura che a difficoltà va avanti.

Un debito, per il quale al momento si sta affrontando un piano di rateizzazionelacrime e sangue”, con l’ente che, attraverso il suo commissario straordinario, Giovanni Riggio, già alcuni mesi fa ha annunciato l’inevitabile chiusura dell’Ipab, con l’inevitabile licenziamento dei dipendenti e l’addio alla struttura degli anziani ospiti.

La fine dell’attività costituirebbe un danno grave per il territorio, visto che l’Ipab “Bellia” è un ente sano (i debiti sono frutto di gestioni scellerate di diversi decenni fa) che fornisce un importante servizio per la collettività ma che si trascina, come detto, da decenni un debito che non si è riusciti a cancellare.

«Voglio ringraziare tutti gli esponenti politici del territorio catanese che hanno compreso la gravità della situazione e hanno operato per il bene comune - evidenzia il commissario straordinario, Giovanni Riggio - in testa il presidente dell’Ars, Galvagno. Si è deciso di sorreggere un servizio pubblico a favore della collettività e non si è scelta quella che poteva apparire come la strada più semplice, rappresentata dalla chiusura. È passato un principio importante: che il bicchiere mezzo vuoto è stato riempito per annullare un problema».

La chiusura dell’Ipab avrebbe comportato la fine di un servizio, con l’allontanamento dei 45 ospiti attuali e il licenziamento di 35 persone, tra dipendenti a tempo determinato e indeterminato. Ora la svolta, la prima dopo decenni di attese.