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Usa

Trump depone le armi (per ora): incontro storico con il sindaco di New York Mamdani

Il presidente lo ha ricevuto nello Studio Ovale: primo faccia a faccia con il sindaco millennial e primo sindaco musulmano della città

Redazione La Sicilia

21 Novembre 2025, 22:20

Trump depone le armi (per ora): incontro storico con il sindaco di New York Mamdani

Dopo mesi di attacchi feroci e minacce di tagliare miliardi di dollari e militarizzare New York, Donald Trump depone le armi (almeno per ora) e riceve Zohran Mamdani nello Studio Ovale. Il primo faccia a faccia tra i due é anche la prima volta che un sindaco di New York, ma forse di tutte le città americane, ha il privilegio di un colloquio a due con un presidente americano.
D’altronde il 34enne, primo sindaco musulmano e millenial della Grande Mela, non è un politico qualunque. E questo The Donald lo sa. «La sua vittoria è stato un grande successo e sappiamo tutti che le corse elettorali non sono facili», ha concesso il tycoon che, al di là degli attacchi pubblici, riconosce il talento del sindaco socialista di cui potrebbe essere il nonno ed ha idee diametralmente opposte alle sue. Sparito dal vocabolario delle ultime ore anche l’appellativo "comunista". Anzi, il presidente americano si è detto convinto che lui e Mamdani andranno d’accordo. «Vogliamo la stessa cosa: vogliamo rendere New York forte», ha sottolineato, puntualizzando che comunque la loro filosofia è completamente diversa.


Al centro dell’incontro i temi della campagna elettorale del neo sindaco: il carovita e l’immigrazione. D’altra parte Trump ha tutto l’interesse ad avere buoni rapporti con il primo cittadino di una città nella quale ha molti affari e proprietà. Per prepararsi all’incontro Mamdani ha avuto lunghe conversazioni con i big del partito democratico, dalla governatrice di New York Kathy Hochul al leader della minoranza alla Camera Hakeem Jeffries, al veterano del Senato Chuck Schumer. Ma al suo fianco nello Studio Ovale c'era la nuova generazioni dei dem: Elle Bisgaard-Church e Morris Katz, due consiglieri chiave, e la portavoce Dora Pekec, con un’età media sotto i 30 anni, come tutta la cerchia ristretta di Zohran.
Intanto, proprio nel giorno dello storico incontro, i repubblicani della Camera hanno approvato, con 285 voti a favore e 98 contrari, una risoluzione per denunciare gli «orrori del socialismo». «Questo è un voto morale contro un’ideologia che ha distrutto milioni e milioni di famiglie», ha dichiarato la deputata della Florida Maria Salazar. «Purtroppo, il socialismo e il marxismo annientano l’anima umana. E non riguarda solo la mia comunità a Miami. Riguarda il resto dell’emisfero e il resto del mondo», ha aggiunto. Nel frattempo, mentre Trump pensa ad un rimpasto del governo allo scoccare del primo anno della sua seconda presidenza, il tycoon ha continuato ad attaccare i sei parlamentari democratici che in un video hanno esortato i militari a «rifiutare ordini illegali». «Non li sto minacciando di morte ma penso che siano in guai seri», ha detto in un’intervista a Fox News dopo che il suo post su Truth ha suscitato indignazione e shock nell’opposizione.
Il presidente ha, tuttavia, ribadito che «ai vecchi tempi» il loro comportamento sarebbe stato punito con «la pena di morte». "Oggi è un mondo diverso», ha sottolineato. «È un mondo più mite e mansueto. Ma penso - ha attaccato il tycoon - che quello che hanno fatto sia davvero pessimo».