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Guerra

Cessione del Donbass, rinuncia alla Nato e patto di non aggressione: il piano di Trump (in 28 punti) per mettere pace fra Russia e Ucraina

La Casa Bianca ha definito il programma «in evoluzione». Ma la precondizione necessaria perché se ne discuta è la sovranità dell'Ucraina, su cui Volodymyr Zelensky non intende cedere

Redazione La Sicilia

21 Novembre 2025, 08:43

Cessione del Donbass, rinuncia alla Nato e patto di non aggressione: il piano di Trump (in 28 punti) per mettere pace fra Russia e Ucraina

La centrale nucleare di Zaporizhzhia commissionata dall’AIEA, la rinuncia per sempre dell’Ucraina alla Nato e un patto di non aggressione tra Kiev, la Russia e l’Europa. Questi alcuni dei punti salienti del patto per la pace di Donald Trump di cui alcuni media, tra cui Axios, hanno preso visione. Un programma in 28 punti, alcuni dei quali già anticipati, come la cessione del Donbass alla Russia o la riduzione dell’esercito ucraino a 600.000 unità, che la Casa Bianca ha definito «in evoluzione» e su cui adesso emergono ulteriori dettagli.

Al punto numero uno c'è la sovranità dell’Ucraina, una condizione imprescindibile per Volydymyr Zelensky, come le garanzie di sicurezza per il suo Paese da parte degli Stati Uniti, stabilite dal punto numero cinque ma senza dettagli. Il piano di Washington prevede, inoltre, un patto di non aggressione tra Russia, Ucraina ed Europa e sottolinea che tutte le ambiguità degli ultimi 30 anni saranno considerate risolte. Non solo, Mosca dovrà sancire per legge la sua politica di non aggressione nei confronti dell’Europa e dell’Ucraina. Si afferma anche che «ci si aspetta» che la Russia non invaderà i paesi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente. A garanzia di tutto questo si terrà un dialogo tra Mosca e l’Alleanza Atlantica con la mediazione degli Stati Uniti, «per risolvere tutte le questioni di sicurezza e creare le condizioni per una de-escalation al fine di garantire la sicurezza globale e aumentare le opportunità di cooperazione e di futuro sviluppo economico».

A proposito di Nato, l’Ucraina dovrà accettare di sancire nella propria Costituzione che non vi aderirà mai e l’Alleanza dovrà inserire nel proprio statuto che Kiev non sarà ammessa in futuro. Diversa è l’adesione all’Unione europea alla quale il paese di Zelensky potrà appartenere. Durante il processo, inoltre, sarà concesso a Kiev un accesso preferenziale a breve termine al mercato europeo.
La Nato accetterà di non dislocare truppe in Ucraina. Saranno, invece, stanziati jet europei in Polonia a protezione di Kiev.

Per quanto riguarda la ricostruzione, sarà creato un Fondo di Sviluppo per l’Ucraina per investire in settori in rapida crescita, tra cui tecnologia, data center e intelligenza artificiale. Gli Stati Uniti coopereranno per ricostruire, sviluppare, modernizzare e gestire congiuntamente le infrastrutture del gas ucraino, compresi gasdotti e impianti di stoccaggio. Saranno investiti 100 miliardi di dollari di asset russi congelati e Washington riceverà il 50% dei profitti derivanti da questa iniziativa. L’Europa aggiungerà 100 miliardi di dollari e la parte rimanente dei fondi russi congelati sarà investita in un accordo separato tra Stati Uniti e Russia.

Mosca sarà reinvitata a fare parte del G8 e dovrà accettare di estendere la validità dei trattati sulla non proliferazione e il controllo delle armi nucleari, incluso lo START I. Anche l’Ucraina deve accettare di L’Ucraina accetta di essere uno Stato non nucleare in conformità con il Trattato di non proliferazione. La centrale di Zaporizhzhia sarà avviata sotto la supervisione dell’AIEA e l’elettricità prodotta sarà distribuita equeamente tra Russia e Ucraina. Infine, a tutte le parti coinvolte nel conflitto sarà concessa un’amnistia, il che vuol dire che la Russia non potrà essere perseguita per crimini di guerra come chiesto da più parti. Entro 100 giorni dall’accordo l’Ucraina dovrà tenere nuove elezioni, una condizione che Zelensky aveva accettato a patto di un cessate-il-fuoco totale.

(di Benedetta Guerrera / Ansa)