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LA POLEMICA

La manovra, il governo «massacrato» per l'“aiutino” ai ricchi e la polemica di Schlein: «Ridistribuire le ricchezze»

Il ministro Giorgetti difende la legge di Bilancio, ma la leader dem promette battaglia: : «Basta guardare cosa dice l'Istat»

Alfredo Zermo

09 Novembre 2025, 19:58

La manovra, il governo «massacrato» per l'“aiutino” ai ricchi e la polemica di Schlein: «Ridistribuire le ricchezze»

«Siamo stati massacrati» per aver scelto di sostenere non i benestanti, ma chi guadagna «cifre ragionevoli». Ma, assicura, «pensiamo di essere nel giusto». Giancarlo Giorgetti torna a difendere le scelte del governo sulla manovra e sul taglio dell’Irpef destinato al ceto medio, finito nel mirino dopo i rilievi di Istat, Banca d’Italia, Upb e Corte dei Conti.

A riaccendere lo scontro è la segretaria del Pd Elly Schlein, che richiama il ministro dell’Economia ai «dati Istat» e invita l’esecutivo a rimettere la «redistribuzione delle ricchezze» al centro dell’agenda politica.

In una videointervista al Festival Bergamo Città d’impresa, Giorgetti replica punto per punto: «Bisogna capire cosa si intende per ricco. Se uno che guadagna 45 mila euro lordi, quindi circa duemila netti, è considerato tale, allora Istat e Bankitalia hanno una concezione della vita un po’ particolare». E aggiunge: «Giudicare è facile, ma assumersi la responsabilità e far quadrare i conti in tempi di guerre e instabilità è più complicato».

Il ministro rivendica gli interventi a favore dei redditi bassi: «Negli anni scorsi abbiamo stanziato 18 miliardi per i ceti più deboli, confermati anche quest’anno, insieme alla stabilizzazione del taglio del cuneo contributivo. Ora si fa uno sforzo ulteriore, coprendo anche la fascia fino a 50 mila euro». Una linea che, sottolinea, rientra in una «logica pluriennale sensata» e che meriterebbe «un’analisi serena e oggettiva».

Ma l’opposizione non molla. Schlein incalza: «L’Istat dice che l’85% dei benefici andrà alle famiglie più ricche di quella fascia. Chi guadagna 30 mila euro riceverà 30 euro in più all’anno, chi ne guadagna 199 mila ne prenderà 440. È la prova che stanno aiutando i più ricchi». La leader dem promette battaglia: «Riporteremo al centro del dibattito una parola chiave per la sinistra: redistribuzione. Della ricchezza, del potere, ma anche del tempo».

Duro anche il fronte dei Verdi e del Movimento 5 Stelle. «Giorgetti nel panico difende l’indifendibile», attacca Angelo Bonelli (Avs). Per il vicepresidente M5S Mario Turco «Meloni distrae l’opinione pubblica mentre opprime famiglie, imprese e lavoratori con tasse a raffica», rilanciando la proposta di una «raider tax» sulle operazioni speculative. Giuseppe Conte chiude il cerchio: «Questo governo è riuscito a mettere i penultimi contro gli ultimi».

Intanto la legge di Bilancio si prepara al passaggio cruciale degli emendamenti in Senato, attesi per venerdì. Giorgetti apre a possibili modifiche su affitti brevi, dividendi, compensazioni dei crediti e iperammortamento per le imprese: «Cercheremo una soluzione. Renderli pluriennali sarebbe una bella cosa».

Non manca una stoccata alle banche: «È più facile guadagnare tenendo fermi i depositi, ma serve tornare all’attività creditizia tradizionale». E in vista dell’Ecofin di giovedì, dedicato anche all’energia, il ministro avverte: «Difenderemo le nostre ragioni sulla tassazione del gas. Altrimenti, sarà la pietra tombale sull’industria italiana dal 2033 in avanti».