Lo sfogo
Il racconto di Evelina Sgarbi: «Papà è un'altra persona, del tutto plagiato»
La figlia dello storico d'arte racconta l'udienza dopo la richiesta dell'amministratore di sostegno
									In un’intervista toccante e carica di tensione emotiva, Evelina Sgarbi è intervenuta oggi a Verissimo, ospite di Silvia Toffanin, per raccontare la sua esperienza durante l’udienza che ha coinvolto suo padre, il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il giudice nelle prossime settimane deciderà se per l'ex ministro Vittorio Sgarbi è necessario un amministratore di sostegno. Nel frattempo le parole della figlia hanno scosso il pubblico e sollevato interrogativi sulla gestione della salute e della lucidità dell’uomo.
“Non era più lui”: il racconto dell’udienza
Evelina ha descritto il momento in cui ha rivisto suo padre in aula come “un incubo”. “Era assistito, indotto, completamente plagiato”, ha dichiarato. “Magro, ma un po’ meno di come lo avevo visto in ospedale. Parlava quasi a forza, le sue frasi erano indotte. Ho visto il suo sguardo fisso, era totalmente un’altra persona”.
La giovane ha espresso profonda preoccupazione per lo stato mentale del padre e per l’influenza delle persone che lo circondano. “Penso che papà non torni più come prima. È d’accordo ad essere accudito da chi lo gestisce. Se anche nella poca lucidità è d’accordo con loro, non c’è via d’uscita”.
Cartelle cliniche negate e accuse di isolamento
Evelina ha lamentato di non aver mai ricevuto accesso alle cartelle cliniche del padre, né informazioni sui trattamenti e i medicinali somministrati. “Io voglio sapere come lo trattano. Non c’è modo che torni come prima da come l’ho visto in udienza”.
Ha anche raccontato di essersi sentita sola e isolata durante il procedimento: “Era un tutti contro di me. Mi pareva di stare in un film”.
Un libro alla giudice e una firma “falsa”
Tra i momenti più surreali, Evelina ha citato l’ingresso in aula del padre con i suoi avvocati, portando un libro in dono alla giudice. “Alla fine le ha fatto pure l’autografo e son volate battute sulla sua firma falsa. Come a dire: concludiamola a tarallucci e vino”.
“Vieni a casa”: un invito telecomandato?
Dopo l’udienza, Evelina ha raccontato un episodio che l’ha profondamente turbata. “Sabrina ha detto a lui: ‘chiedile di venire a casa’, e lui: ‘vieni a casa’. Ho visto un uomo telecomandato. Le persone che gli stanno intorno non sono idonee”.
La giudice e le parole che non ti aspetti
La figlia di Sgarbi ha anche denunciato il comportamento della giudice: “Faceva parlare tutti meno che me. Mi ha detto: ‘Forse tu sei abituata a parlare in televisione, devi rispondere a quello che ti chiedo, non sono una conduttrice’. E poi: ‘Io da figlia non sarei andata in tv a parlare di questo’. Non mi sembra la sede per fare questi commenti”.
“Mi accusano di farlo per visibilità. È squallido”
Infine, Evelina ha respinto con forza le accuse di chi la ritiene mossa da interessi personali. “Chi mi accusa dice che lo faccio per visibilità e denaro. Lo trovo abbastanza squallido. Mi assumo la piena responsabilità di quello che dico”.