Infrastrutture
Gli stati di avanzamento della Ragusa-Catania: ancora neppure a un quarto dell'opera
Il lotto 3 sempre più in ritardo rispetto agli altri tre, ma i problemi si sono sbloccati

Eppur si muove. A vederlo dall’alto, con un drone, è quasi come un lunghissimo serpente che si muove, ma lentamente.
Il progetto di raddoppio della Ragusa-Catania, atteso da decenni e considerato una delle opere più strategiche per la Sicilia orientale, sta prendendo via via forma concreta lungo la direttrice della statale 514.
I dati più recenti diffusi da Anas al 3 ottobre scorso mostrano un cantiere in movimento, anche se con ritmi diversi nei quattro lotti in cui l’opera è suddivisa.
Il lotto 1, affidato a Webuild Italia S.p.A., ha raggiunto un avanzamento del 14,45%. In quest’area, dove operano circa 250 addetti, sono già stati completati interventi tecnicamente complessi, come la realizzazione di cavalcavie e strutture portanti, ma i tempi restano più lenti rispetto alle previsioni.
Più incoraggiante la situazione del lotto 2, in carico a ICM S.p.A., con un avanzamento del 26,34%, il più alto tra tutti. Proprio qui, negli ultimi mesi, sono stati completati interventi significativi come il varo di due nuovi cavalcavia, il CV01 e il CV04, che si aggiungono ai due già realizzati in estate. Il primo, lungo 47 metri, restituirà continuità alla provinciale SP 5, mentre il secondo, con due campate da 20 metri ciascuna, garantirà i collegamenti locali nel territorio di Licodia Eubea. Queste opere, interamente in acciaio e calcestruzzo armato, rappresentano un passo avanti concreto.
Più indietro invece il lotto 3, affidato al raggruppamento Rizzani De Eccher e Manelli Impianti Sacaim, con appena il 3,13% di lavori completati, anche se le criticità che ne avevano rallentato l’avvio sembrano ormai in via di risoluzione. Speriamo bene.
Infine il lotto 4, gestito da Cosedil, D’Agostino Costruzioni e Fincantieri Infrastructure, ha invece raggiunto il 22,29%, confermando un andamento in fondo regolare.
Il recente sopralluogo del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, ha permesso di constatare di persona l’attività in corso. Il raddoppio della Ragusa-Catania, a lungo considerata la “strada della morte”, non è più un sogno lontano ma comincia a diventare realtà.