×

L'analisi

Qualità della vita, ecco perché la Sicilia è ultima in quasi tutti i parametri: il dettaglio delle 9 province

Insieme alla Calabria l'Isola ha il maggior numero di territori nelle posizioni basse della classifica del Sole 24 Ore. Ma i punti di forza (e debolezza) sono molto vari. Con una costante: in media in Sicilia la natalità è migliore. E progredisce anche la sicurezza. Tutti i dettagli da Siracusa (106, la peggiore) a Ragusa (82esima, la migliore). Passando per Palermo e Catania

Leandro Perrotta

01 Dicembre 2025, 17:36

02 Dicembre 2025, 02:43

Qualità della vita,  ecco perché la Sicilia va male. Il dettaglio per le nove province

Per la qualità della vita la Sicilia è la peggiore regione d’Italia insieme alla Calabria. La conclusione, ancora una volta, viene dalle posizioni delle nove province nella classifica stilata per il 36esimo anno consecutivo dal Sole 24 Ore. Su 107 province italiane, al posto 106 troviamo Siracusa, al 103 Caltanissetta, ai posti 97, 96 e 95 una “tripletta” con Palermo, Catania e Agrigento. Poi Trapani alle 93, Messina alla 91. E le migliori sono Enna (posizione 87) e Ragusa (81esima).

Il quadro, visto con la mera classifica, che vede al comando le due province autonome di Trento e Bolzano, non aiuta a capire perché le province del Sud, e siciliane in particolare, occupino le ultime posizioni. Esattamente come pochi giorni fa nell’analoga operazione effettuata dall’altro principale quotidiano economico italiano, Italia Oggi, il dettaglio delle cinque macro-categorie e dei 90 sotto parametri utilizzati per stilare la classifica (con dati aggregati provenienti da più fonti, ovvero ministero dell’Interno e della Giustizia, Istat, Inps, Siae e Banca d’Italia e realtà certificate, tra cui Scenari Immobiliari, Crif, Cribis, Prometeia, Iqvia, Tagliacarne e Infocamere) offre spunti di riflessione più concreti.

Palermo

Partiamo da Palermo: il capoluogo siciliano è in risalita di tre posizioni - lo scorso anno era al posto 100 - e sconta un ritardo soprattutto in "ambiente e servizi", dove è terzultima in Italia. In particolare è la raccolta differenziata l’aspetto peggiore (è ultima in Italia) che è ferma al 37%. Ma, di contro, è 25esima per densità di impianti fotovoltaici. Molto male anche la "vita dei bambini" (posizione 103 su 107), nonostante un quoziente di nascite ottimo, il nono a livello nazionale, e l’ecosistema urbano in senso più ampio (posizione 102). Per le altre voci di dettaglio, Palermo ha invece varie posizioni in “top ten” nazionale: è quarta per cessazioni di imprese, solo 3,62 ogni 100, e sesta per pensioni di vecchiaia (solo 128 ogni 1.000 abitanti) due aspetti che la fa risalire nella categoria “affari e lavoro” alla posizione 87, nonostante vada molto male la quota di export sul Pil (solo l’1,3%, posizione 104 in Italia). Per quanto riguarda la “ricchezza e consumi” Palermo è invece ottava per l’inflazione, ferma all’1%, e nona per l’importo delle pensioni di vecchiaia con 25.255 euro di importo medio lordo annuo. Di contro le famiglie con Isee basso, ovvero inferiore ai 7mila euro, sono il 44% del totale: è il secondo dato peggiore in Italia.

Catania

Passando a Catania, il dato che emerge è il crollo avvenuto dal 2024: ha perso ben 13 posizioni (era 83esima). A spiccare, in negativo, è la “qualità delle amministrazioni locali”, per cui è ultima in Italia (era al 101 lo scorso anno), e non a caso la macro-categoria “ambiente e servizi” perde 7 posizioni (ora è 94esima), con la sola “illuminazione pubblica sostenibile” a rientrare nella top 10 nazionale, proprio alla posizione 10. A segnare il crollo è però “demografia e società”, dove Catania perde ben 35 posizioni: era 50esima nel 2024. Le voci peggiori sono la mortalità per tumori (9 su 10mila residenti, posizione 101) e uscita precoce dal sistema di istruzione: le persone analfabete o con al massimo la licenza elementare sono il 36% della popolazione tra i 25 e i 49 anni, contro una media italiana del 25. Bene invece le nuove nascite (posizione 4 in Italia con 8 nuovi nati per 1000 abitanti) e l’indice di dipendenza degli anziani (posizione 6 in Italia, gli over 65 sono solo 35 per ogni 100 persone in età attiva). Per quanto riguarda “affari e lavoro” Catania è 98esima, ma ha perso 31 posizioni in un anno. Qui i dati si fanno più controversi: la provincia eccelle per le (poche) pensioni di vecchiaia (posizione 3 in Italia, solo 122 ogni 1.000 abitanti), ma va male per i fallimenti di società (2,21 ogni 100 imprese, posizione 100 in Italia. Stabile invece la categorie “giustizia e sicurezza” (posizione 86).

Messina

Messina è stabile in posizione 91 rispetto al 2024, nonostante ampi miglioramenti in categorie come “giustizia e sicurezza” (più 20 posizioni, ora è 47esima) e in “ambiente e servizi (più 9 posizioni, 89esima) e “cultura e tempo libero” (48esima in Italia, guadagna 7 posizioni). La provincia spicca, in positivo, per i furti in abitazione, con sole 72 denunce ogni 100mila abitanti: è il terzo dato migliore in Italia. Benissimo anche il numero di medici di medicina generale, che sono 11 ogni 10mila abitanti, il secondo miglior dato italiano (la media è 8,7). Eppure Messina perde 10 posizioni in “demografia e società”: a pesare la “mortalità evitabile” (22 ogni 10mila abitanti, 102esima in Italia) e la speranza di vita alla nascita di 82,2 anni contro 83,5 (posizione 101).

Siracusa

Siracusa (posizione 106), peggiore provincia siciliana e penultima in Italia dopo Crotone (105esima) e prima di Reggio Calabria (ultima), perde due posizioni sul 2024. Il peggioramento è da imputare a “demografia e società”, dove perde 25 posti (ora è 102esima) e “giustizia e sicurezza” (83esimo posto, perde 10 posizioni). In rialzo invece “affari e lavoro”, di ben 18 posizioni (ora è al numero 86). Nel dettaglio, la provincia nei 90 parametri va male in particolare per “speranza di vita alla nascita” (106) che è 81,5 anni, 2 in meno della media italiana, e in “mortalità evitabile” con tasso di 23 su 10mila abitanti (posizione 105). Male anche la qualità della vita delle donne (103esima). Ad andare bene sono invece il “trend degli arrivi turistici” (+15% nel 2024 rispetto al 2023) e le poche cessazioni di imprese (prima in Italia, solo 3,48 ogni 100). Di contro, Siracusa è ultima in Italia per aziende in fallimento: sono 3,24 ogni 100. Bene infine l’export: è quarta in Italia col 60% del Pil, ma il dato è condizionato dal peso prevalente del settore petrolchimico.

Agrigento

Agrigento, 95esima, guadagna una posizione: a spiccare in positivo è la macro categoria “giustizia e sicurezza” dove è terza in Italia, peraltro guadagnando 27 posizioni sul 2024. La provincia è quinta in Italia per incidenti stradali (2 ogni mille abitanti) e ottava per truffe informatiche (solo 333 ogni 100mila abitanti). Di contro va male la “cultura e tempo libero”, dove è 104esima in Italia. Nel dettaglio, il parametro peggiore è la presenza di organizzazioni non profit: sono solo 34 per 10mila abitanti, ultima in Italia.

Trapani

Trapani (93esima, perde 8 posizioni) guadagna anch’essa in “Giustizia e sicurezza” (posizione 53, migliora di 13) ma peggiora in “ambiente e servizi” perdendo 16 posizioni (ora 56esima). Questo nonostante l’indice di “salubrità dell’aria” sia tra i migliori in Italia (è sesta). Ma di contro è ultima per qualità della vita degli anziani. Ultimo posto in Italia anche per “pagamenti delle fatture alla scadenza: sono solo il 25% contro una media italiana del 41,8.

Caltanissetta

Anche Caltanissetta (103esima perde 5 posizioni) peggiora soprattutto per “ambiente e servizi”: è 96esima arretrando di 18 posizioni. Il dato peggiore (in Italia) è relativo alla qualità della vita dei bambini, ma è positivo (settima) quello sull’energia da fonti rinnovabili: eolico, fotovoltaico, geotermico e idrico, sono il 98% della produzione lorda. Male anche il tasso di occupazione, solo il 45,5% delle persone tra i 20 e i 65 anni (penultima in Italia). Ma è in “demografia e società” che Caltanissetta spicca in negativo: è ultima, con solo il 50% delle persone tra 20 e 64 anni con almeno un diploma (104esima) e solo 10 anni di studio in media (105) una pessima qualità della vita delle donne (ancora 105esima) e una speranza di vita alla nascita di soli 81,9 anni.

Enna

Enna (87esima, più 10 posizioni) pur essendo appena fuori dalla “flop 20” delle peggiori province in Italia, è comunque la seconda migliore in Sicilia. Il balzo in avanti è dovuto soprattutto ad “ambiente e servizi” (oggi è 66esima, più 30 posizioni) e soprattutto a “giustizia e sicurezza”, dove le posizioni guadagnate sono ben 52, dato che la colloca nona in Italia. Il dato è dovuto alle buone performance per quanto riguarda i “reati legati agli stupefacenti” (seconda in Italia, solo 18 denunce ogni 100mila abitanti) e ai pochi incidenti stradali (2 morti o feriti ogni mille abitanti, seconda). Bene anche l’indice di criminalità (quarta in Italia). Ad andare male sono invece i dati relativi a “demografia e società” dove la provincia è solo 103esima in Italia. Un dato su tutti: gli iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero (Aire) sono ben 55 ogni 100 abitanti: è il dato peggiore in Italia.

Ragusa

Ragusa, (82esima, perde una posizione) si conferma la provincia con la migliore qualità della vita in Sicilia. La categoria migliore è “giustizia e sicurezza” (36esima, +12 posizioni) mentre la peggiore è “cultura e tempo libero” (106esima, peggiora di 4). Male soprattutto la partecipazione elettorale (solo 31%, dato Istat, 105esima peggiore) e gli ingressi agli spettacoli: venduti solo 26 biglietti in media per spettacolo (105esima). Ragusa va invece bene per indice di natalità (posizione 5 in Italia, con 8 bambini ogni 1000 abitanti) e per l’indice di dipendenza degli anziani (quarta, solo 34 over 65 ogni 100 residenti tra i 15 e 64 anni).