il report
Mercato grocery: la Sicilia corre più veloce della media nazionale
Da Isola.Catania focus delle aziende che hanno analizzato il trend del settore alimentare
La Sicilia corre più veloce della media nazionale nel mercato grocery (alimentari confezionati), con una crescita del +2,9% rispetto al +2,6% italiano. A trainare il settore non sono solo i grandi marchi, ma soprattutto piccoli operatori locali e prodotti a marchio del distributore, sempre più protagonisti nelle scelte dei consumatori. È il segno di un modello di consumo che punta su territorialità e qualità artigianale, capace di valorizzare le eccellenze locali.
Le bevande e i surgelati crescono più della media italiana, mentre i freschi restano sotto quota, confermando abitudini d’acquisto peculiari. Solo nella provincia di Catania, le prime 40 aziende del comparto realizzano 1,2 miliardi di euro di fatturato, con una mediana di circa 20 milioni, a testimonianza di un tessuto produttivo di PMI solide e radicate nel territorio.
Questi alcuni dei dati al centro del convegno “Strategie per sviluppare con successo il business nel mercato Food & Beverage”, svoltosi a Isola.Catania su iniziativa di Emmebi Advisory, in collaborazione con Confindustria Catania, NielsenIQ, LCA Studio Legale e YOURgroup.
"Le principali sfide per le PMI – spiega Massimiliano Bruno, Managing Partner di Emmebi Advisory – riguardano la capacità di generare cassa nel breve e medio periodo, ottimizzando supply chain, costi e portafoglio prodotti. È fondamentale investire in innovazione, ma anche sviluppare nuovi modelli di business e prezzo”.
Per Bruno è tempo di tornare alle cose essenziali in azienda: “Oggi si parla molto di sostenibilità o intelligenza artificiale, ma noi diciamo: torniamo alle basi. Pianificazione e controllo strategico restano il vero cuore della competitività. Solo una visione pluriennale, supportata da un controllo costante, può consentire alle PMI di competere con realtà di maggiori dimensioni”.
Da qui l’importanza di introdurre figure manageriali esperte in grado di accompagnare le imprese in questi percorsi, anche attraverso il modello del temporary o fractional manager, sempre più diffuso nel mercato italiano.
“Il nostro comparto agroalimentare – sottolinea Cristina Busi, presidente di Confindustria Catania - è un pilastro strategico per la Sicilia e per l’Italia, con oltre 160 mila addetti e 83 mila imprese. Siamo una regione che produce qualità, innovazione e identità. Di fronte alle sfide globali dobbiamo restare uniti, avere visione e fiducia. Il nostro compito non è solo difenderci, ma continuare a crescere, innovare e competere nel mondo, mantenendo salda la nostra identità e il valore del lavoro siciliano”.
Tra i temi emersi, anche la sostenibilità come leva di sviluppo. Gabriella Scionti di LCA Studio Legale, ha evidenziato come il percorso verso modelli produttivi più responsabili rappresenti oggi per le imprese non solo un obbligo normativo, ma anche un'occasione di crescita. "Le scelte dei consumatori italiani - spiega- sono sempre più orientate a prodotti che rispettano l'ambiente e il territorio. Le aziende devono quindi saper trasformare queste nuove sensibilità in un vantaggio strategico, conquistando fiducia e posizionamento sul mercato".
Tra gli altri spunti, la centralità del marketing strategico nel definire il posizionamento delle imprese. “Nel settore Food & Beverage – ha osservato Gianluca Novello, Senior Marketing and Strategic Advisor di Emmebi Advisory – senza una strategia chiara si rischia di disperdere risorse, parlare al pubblico sbagliato e perdere quote di mercato. Serve un approccio fondato sull’analisi del target, sulla differenziazione e sulla capacità di anticipare i trend di consumo. Solo così si aumenta la visibilità e la redditività in un mercato altamente competitivo”.
Sullo scenario dei consumi, Eleonora Formisano, di NielsenIQ, ha messo in evidenza un cambiamento di prospettiva: “I trend del futuro ruotano intorno al benessere. Crescono cibo fresco e integratori, mentre si riduce il consumo di snack e bevande alcoliche. La sfida per le aziende sarà declinare queste esigenze in una nuova proposta di valore, capace di offrire prodotti diversi ma coerenti con la domanda di salute e consapevolezza dei consumatori”.
La Sicilia quindi si conferma come laboratorio vivo di innovazione e crescita nel Food & Beverage: un territorio dove la visione manageriale si intreccia con la tradizione e la spinta verso i mercati globali.
A testimoniarlo, le esperienze di Cristina Busi (presidente di SIBEG), Domenico Sciortino (amministratore delegato di Marullo), Mario Paoluzi (amministratore delegato di Oranfresh) e Pino Glorioso (presidente del Gruppo Glorioso). Quattro realtà che, pur operando in ambiti diversi, condividono un approccio comune: innovare, saper leggere i cambiamenti del mercato e investire su persone e territorio.