Secondo l'Istat, gli occupati diminuiscono di 57 mila unità rispetto a luglio, pur attestandosi a 24 milioni 170 mila.
Su base annua si registra comunque un incremento di 103 mila persone rispetto ad agosto 2024, ma in rallentamento rispetto ai mesi precedenti.
Il tasso di disoccupazione è al 6%, invariato sul mese e in calo di 0,3 punti percentuali sull'anno.
Il saldo annuale positivo nasconde dinamiche molto differenti tra le classi di età. Gli over 50 aumentano di 514 mila unità e superano la soglia dei 10,2 milioni di lavoratori, mentre gli under 50 arretrano di 411 mila.
L'invecchiamento della forza lavoro è alimentato dall'ingresso tra gli over 50 dei nati nella prima metà degli anni Cinquanta, generazioni particolarmente numerose in Italia, e dalla stretta sui pensionamenti anticipati. Di conseguenza, gli occupati più anziani rappresentano ormai il 42,42% del totale.
Al contrario, i più giovani risultano in flessione sia in termini assoluti sia nel tasso di occupazione. Oltre alla minore consistenza demografica rispetto ai baby boomer, incidono fattori economico-sociali: percorsi di studi più lunghi, ingresso nel mercato del lavoro posticipato e impieghi meno stabili rispetto a quelli delle generazioni precedenti.
La fascia 35-49 anni, su base annua, risulta sostanzialmente invariata.