la recensione
I concerti di Bach per quattro pianoforti a San Nicolò l'Arena illuminano di sublime arte la rassegna "Musica in Movimento"
Evento ideato dal Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara che è stato anche tra gli esecutori col Maestro Balzani e altri nella prestigiosa chiesa ex benedettina di Catania
La rassegna Musica e Monumento, promossa per la sua quinta edizione dall'Istituto Culturale Musicale Italiano “A. Scarlatti”, con il patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Catania nei suoi appuntamenti ha avuto culmine con la serata del 28 dicembre nel tempio monumentale di San Nicolò l'Arena con la eccezionale e unica, a memoria di appassionati, esecuzione per quattro pianoforti dei celebri concerti detti "per tastiera" del sommo Johann Sebastian Bach. Composti per clavicembalo e ispirati anche a Vivaldi tra gli anni dieci e trenta del secolo decimottavo tra Weimar e Lipsia ove il Maestro dimorava, i concerti bachiani sono stati proposti dalla illuminata direzione artistica del Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, docente del Conservatorio palermitano ma catanese d'origine, che ha fortemente voluto nei giorni natalizi rendere presente la rassegna nella città etnea al fine di creare un evento di grande rilievo culturale. I pianisti esibitisi sono stati Vincenzo Balzani, Gianfranco Pappalardo Fiumara, Giulio Potenza, Gianluca Badon, Giuseppe Grippi, Ludovica Franco, Modesto Picci e Andrea Bacchetti, unitamente all'ensemble di archi composto da dieci elementi, capofila il violinista palermitano Maestro Diego Obiso insegnante nel conservatorio della città capitale della Sicilia. Giovani Maestri e Maestri di acclarato sentire (il Balzani è nome importantissimo della musicalità pianistica nazionale, di cui lo stesso Maestro Pappalardo è stato allievo; il Maestro Pappalardo Fiumara concertista di fama internazionale, è stato altresì allievo della pianista americana Rosalyn Tureck detta la "sacerdotessa di Bach") i quali, a fronte di un pubblico numerosissimo e attento, si sono esibiti con il fondamentale ausilio dei quattro pianoforti a coda della ditta Toscano, sistemati a modo di quadrifoglio onde dare il tono giusto, sotto la cupola settecentesca dell'architetto Cavaliere Stefano Ittar, che molto lavorò al complesso monumentale benedettino catanese. Sulla storia della chiesa dalla facciata incompiuta ma proprio per questo suggestiva si è intrattenuto nella presentazione dell'evento il Dottor Nicolò Fiorenza Ispettore regionale dei Beni Culturali, il quale ha voluto ricordare le alterne vicende del tempio e la volontà attuale della Regione Siciliana di riprendere a curarlo in maniera degna e solenne come il luogo merita, dopo i danni della guerra e del dopoguerra.
Le esecuzioni dei concerti in fa minore 1056, in do minore 1060, in do maggiore 1061, in do minore 1062, in do maggiore 1064 e in la minore 1065 hanno non solo goduto di una acustica più che buona -considerata l'ampiezza della chiesa, tra le più grandi d'Italia- ma anche, per chi rammenta i pianisti romantici del secolo decimonono come del ventesimo che abbandonando la tonalità del clavicembalo sperimentarono la modularità sensuale e passionale del pianoforte, ravvivato l'animo degli spettatori in un caleidoscopio di note di altissimo sentire che descrivono la somma Arte del genio bachiano e altresì la voce del secolo illuminista, negli anni in cui si scriveva lo Spirito delle Leggi e l'Enciclopedia e Sovrani laicamente intesi riformavano l'Europa in senso moderno abbandonando, come rilevò il Voltaire, i fumi del passato verso l'avvenire da loro creduto radioso. Anni di scintille che le partiture di Bach riportano in vita con i filtri dei secoli successivi ma depurandole dalle scorie per renderle, siccome la fenice simbolo della città etnea, più belle nel loro risorgere. Lo storico biografo di Bach Forkel definì "la perfezione" questi concerti e nella ricerca di essa, forse impossibile in terra perché divina, la Musica di tale Artista si avvicina più di altri alla partitura dell'Assoluto.
Va dato merito al Maestro Gianfranco Pappalardo Fiumara, che negli ultimi tempi tra la serie dei suoi concerti nelle città d'Europa e degli Stati Uniti, torna lietamente a deliziare la terra natia con tali iniziative del tutto meritevoli. Folti applausi hanno accompagnato le esecuzioni alternate per due, tre e quattro pianoforti; la serata ha una replica solenne a Giarre il 29 dicembre.
(L'autore è Francesco Giordano)