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il personaggio

Una voce inconfondibile e una classe innata: Ornella Vanoni e una vita da film

E' morta a 91 anni e fino all'ultimo ha ammaliato il suo pubblico anche con la partecipazione fissa a Che Tempo Che Fa

Redazione La Sicilia

22 Novembre 2025, 00:34

Una voce inconfondibile e una classe innata: Ornella Vanoni e una vita da film

Ornella Vanoni aveva compiuto 91 anni il 22 settembre. Da tempo, però, era già un’icona: nelle domeniche di Che tempo che fa aveva ritrovato una nuova stagione di popolarità, portando in tv la sua verve, l’intelligenza ironica, l’indole indomita e quel fascino che l’hanno resa inconfondibile, senza filtri.

Non è mai stata un mito distante, avvolto nel mistero, bensì una presenza costante per quasi settant'anni, capace di affermarsi con una personalità pirotecnica, un’eleganza d'artista e una carriera così densa di incontri straordinari da sembrare un romanzo. Non a caso, fino all’ultimo è stata richiestissima nei programmi televisivi: per gli aneddoti, l’imprevedibilità, l’assoluta noncuranza del politicamente corretto e delle gabbie del galateo in video.

Per il novantesimo compleanno si era fatta un dono: ha inciso “Ti voglio” con Elodie e ditonellapiaga e pubblicato “Diverse”, un nuovo progetto discografico per BMG. Quindi, insieme a Pacifico, ha firmato “Vincente o perdente”, più un diario sentimentale che un’autobiografia, attraversando novant’anni di vita spettacolare.

La sua avventura umana e artistica nasce nel segno dell’eccezionalità: figlia della borghesia milanese, a vent’anni diventa la ragazza della Mala nell’ambiente del Piccolo, gioiello di quella Milano che indicava al mondo una nuova idea di Cultura.

Con grande scandalo dei benpensanti, Ornella diventa la compagna di Giorgio Strehler che, con intuito geniale e la complicità di Dario Fo, Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi e Gino Negri, le costruisce addosso un repertorio destinato alla storia: “Le canzoni della Mala”, opera di raffinati intellettuali presentata come frutto di ricerche su antichi manoscritti popolari. Nascono capolavori come “Ma mi” e “Le mantellate”.

Archiviata la stagione al Piccolo e il sodalizio con Strehler, Vanoni incontra la prima vera generazione dei cantautori, la Scuola Genovese. Nasce l’amore con Gino Paoli, immortalato in una delle canzoni più belle della musica italiana, “Senza fine”. Con Paoli resterà amica per tutta la vita: i loro concerti, fatti di scintille e complicità, hanno esaltato il pubblico nel dialogo tra due personalità potentissime.

Entrata a pieno titolo nell’universo della canzone, trova un registro interpretativo personale, lontano dalle convenzioni, che le consente di spaziare dalle riletture di Roberto Carlos (“L’appuntamento”) a quelle della Piaf (“L’albergo a ore”) e di Tammy Wynette (“Domani è un altro giorno”), fino all’intuizione di Sergio Bardotti che la porta a incidere “La voglia la pazzia l’incoscienza e l’allegria” con Vinicius De Moraes e Toquinho, su brani di Jobim e Chico Buarque: un album storico che ha contribuito a popolarizzare la musica brasiliana in Italia.

Sensualità e raffinatezza hanno definito un’interprete unica nel panorama nazionale, naturalmente proiettata oltreconfine. Ha collaborato con i più grandi autori e artisti italiani, tra cui Lucio Dalla e Fabrizio De André, ed è stata la prima donna a vincere il Premio Tenco per il “miglior cantautore”, avendo nel frattempo intrapreso anche la scrittura dei propri brani.

La prova di una creatività fuori dagli schemi è “Ornella &”, album registrato a metà degli anni Ottanta a New York, dopo le ripetute collaborazioni con Gerry Mulligan, al fianco di giganti come Gil Evans, Herbie Hancock, George Benson, Michael e Randy Brecker, Ron Carter: un’altra pagina memorabile della discografia italiana, insieme a un canzoniere entrato nella memoria collettiva.

La grandezza di Ornella Vanoni sta nell’aver mantenuto sempre il contatto con la realtà musicale, al di là delle mode e dei trend, evitando di trasformarsi in un monumento immobile. Ha custodito una vitalità prodigiosa e una consapevolezza rara, figlia di un’esistenza irripetibile. Fino all’ultimo giorno, quando si è spenta all’improvviso nella sua casa milanese.