La corsa
Catania Capitale italiana della Cultura 2028: ecco il dossier a sostegno della candidatura
Presentato al Palazzo della Cultura alla presenza del sindaco Enrico Trantino
È online il dossier della candidatura di Catania a Capitale Italiana della Cultura 2028, consultabile su www.cataniacontinua2028.it. Il documento è stato presentato ieri, mercoledì 6 novembre, al Palazzo della Cultura, alla presenza del sindaco Enrico Trantino.
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A illustrare le linee progettuali sono stati il direttore della Cultura Paolo Di Caro, il direttore delle Politiche comunitarie Fabio Finocchiaro, insieme a Paolo Dalla Sega e Giorgia Laudati di PTS, a Francesca Nigro di Melting Pro e a Maria Elena Nicotra di Industria 01.
L’iniziativa, improntata a trasparenza e condivisione – non obbligatoria per le città in corsa – è promossa dal Comune di Catania con il supporto di PTS, società di consulenza con esperienza nelle strategie di sviluppo culturale, e di Melting Pro, specializzata in progettazione e partecipazione.
Il dossier «Catania Continua» si propone come bene comune: un patrimonio di idee che sintetizza la vision dei protagonisti della cultura etnea, insieme ai partner istituzionali e alle realtà imprenditoriali coinvolte in un percorso di crescita e trasformazione.
«La cultura è l’ingrediente principale per comprendere il valore della bellezza – ha spiegato il sindaco Enrico Trantino – nel dossier pubblicato abbiamo integrato le migliori energie per guardare all’opportunità offerta da questa candidatura con spirito propositivo e coniugare il prezioso patrimonio ereditato dal passato con le capacità che determineranno il futuro della cultura nel nostro territorio».
«L’Amministrazione comunale ha compiuto una scelta di trasparenza: la pubblicazione del dossier della candidatura fonda le basi di una nuova prospettiva per Catania – spiega il direttore della Cultura del Comune etneo Paolo Di Caro – L’obiettivo è diventare Capitale Italiana della Cultura 2028, ma il dossier va oltre la candidatura e la prospettiva temporale del 2028, perché sceglie di capitalizzare le reti e i processi nel Piano Partecipato della Cultura e di rinsaldare il patto tra istituzioni, operatori, università, imprese culturali e comunità cittadina. Insieme orienteremo ogni scelta, definendo una strategia di lungo periodo che guarda al 2038».
«Con questa candidatura riconnettiamo il rapporto tra imprese e cultura, i quartieri della città, le sue diverse generazioni – ha affermato Paolo Dalla Sega di PTS – nel dossier abbiamo incluso le proposte più coerenti alle linee-guida indicate dal ministero della Cultura, ma la prospettiva più interessante sarà il biennio di capacity building 2026-2027, verso la Capitale, e insieme il Piano Partecipato della Cultura 2038: due percorsi aperti a tutte le realtà culturali che hanno partecipato a questo cammino di candidatura, non solo quelle già incluse nel dossier».
Dopo gli approfondimenti sui contenuti a cura di Giorgia Laudati (PTS) e Francesca Nigro (Melting Pro), il direttore delle Politiche comunitarie, Fabio Finocchiaro, ha illustrato le fonti di finanziamento già intercettate dal Comune – complessivamente 45 milioni di euro – destinate alle “strutture della cultura” che ridisegneranno il volto della città.
In chiusura, Maria Elena Nicotra di Industria 01 ha presentato l’identità visiva e il logo della candidatura, ispirati alla natura dinamica e in continua trasformazione di Catania.
Entro il 18 dicembre il ministero della Cultura renderà nota la short list di 10 città ammesse alle audizioni. In caso di nomina, sarà avviato un percorso di governance partecipata e capacity building per preparare operatori, istituzioni e associazioni attraverso laboratori, mentoring, sessioni partecipate e momenti di peer learning, con l’obiettivo di trasformare la ricchezza di idee in un progetto culturale unitario.