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L'iniziativa

Lo Sperone si riaccende con il Festino delle Rosalie Ribelli: 1.330 bambini e 220 insegnanti in marcia per mare e pace

Dal mare allo Sperone: il carro di Jannis Kounellis arriva trainato dalla Lega Navale, 1.330 bambini in corteo per arte, pace e rigenerazione sociale.

Francesca Landolina

21 Ottobre 2025, 16:10

La manifestazione allo Sperone

La manifestazione allo Sperone

Dallo Sperone arriva un nuovo segnale di bellezza, partecipazione e riscatto. Dopo il successo della prima edizione, il Festino delle Rosalie Ribelli torna il 23 ottobre 2025, coinvolgendo quest’anno 1.330 bambini e 220 insegnanti dell’Istituto comprensivo “Sperone–Pertini” in un corteo che trasformerà le vie della borgata in un grande laboratorio di comunità.
Un evento che unisce arte, educazione e impegno civile, nato dalla collaborazione tra la scuola, l’associazione Amici dei Musei Siciliani e L’Arte di Crescere, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo e della Seconda Circoscrizione.
Al centro del corteo, anche quest’anno, ci sarà il Carro trionfale di Santa Rosalia realizzato nel 2007 dall’artista greco Jannis Kounellis e restaurato nell’ambito del 400° Festino. La grande novità di questa edizione è il suo arrivo dal mare, trainato da un gommone della Lega Navale e accompagnato dalle canoe delle Dragonesse della LILT: un gesto simbolico che lega il quartiere al suo orizzonte naturale e alla speranza di rinascita. «L’anno scorso – ha raccontato Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente degli Amici dei Musei Siciliani – abbiamo avviato il restauro del carro di Santa Rosalia, che era stato ormai abbandonato. Portandolo allo Sperone, il quartiere lo ha letteralmente adottato. È stato un gesto d’amore che ha smentito i pregiudizi di quella parte di “Palermo bene” che temeva venisse deturpato: la stessa che, in realtà, lo aveva lasciato andare in rovina».

L’edizione 2025 del Festino, intitolata “Le Rosalie Ribelli”, è dedicata al mare e alla pace, temi sviluppati dai bambini nelle attività scolastiche. Il carro sfilerà lungo via Sacco e Vanzetti, tra “stazioni” animate da piccoli attori dai 3 ai 14 anni.
A guidarli, la dirigente Antonella Di Bartolo, che ha sottolineato la forza della collaborazione nata attorno al progetto «Non è vero che “tutti siamo utili ma nessuno è indispensabile”. Per muovere davvero questa città servono tutti. Le istituzioni devono essere presenti, strada per strada, perché solo così possono tornare a essere un punto di riferimento serio e quotidiano. Il Festino allo Sperone dimostra che, quando si lavora insieme, il cambiamento è possibile».
Tra le stazioni previste lungo il percorso, una sarà dedicata al tema del “diritto negato allo sport”, filo conduttore di un progetto che proseguirà fino a dicembre con l’iniziativa “Abiti Ribelli”, promossa da L’Arte di Crescere. «Abiti Ribelli – ha spiegato Monica Garaffa – nasce da una donazione anonima di cento abiti da sposa. Da quel gesto abbiamo costruito un percorso collettivo: il 23 dicembre, al Teatro Biondo, questi abiti saranno indossati in un’azione teatrale simbolica e poi messi all’asta. Il ricavato servirà a finanziare un’area fitness pubblica e gratuita allo Sperone. È così che la bellezza diventa strumento di rigenerazione urbana e sociale».
Tra i partner di questa seconda edizione anche Cepima, che ha scelto di sostenere il progetto riconoscendone il valore sociale. «Lo Sperone è un quartiere dove vivono molti lavoratori edili e frequentano le scuole i loro figli – ha ricordato Piero Ceraulo, vicepresidente di Cepima -.Abbiamo deciso di esserci perché crediamo che il cambiamento passi dalle periferie. Il tema dello sport ci è caro: vogliamo contribuire alla creazione di spazi educativi e sportivi aperti a tutti, non solo ai figli dei lavoratori. Questo progetto rappresenta un tassello importante di un percorso condiviso di crescita e coesione».
Quest’anno, il carro di Kounellis e la “Rosalia Ribelle” — una studentessa dell’Istituto Sperone–Pertini — attraverseranno le strade del quartiere fino al murale “Le Rosalie Ribelli” di Giulio Rosk, davanti al quale una parete di cartone sarà simbolicamente abbattuta per dare il via al corteo. «La ribellione deve avvenire non con le mani, ma con la testa» – ha ricordato la
dirigente Di Bartolo – «L’avanzare a testa alta dei partecipanti dimostra un atteggiamento di non resa di fronte alle difficoltà». Come ha sottolineato ancora Tortorici, «questo è il Festino dei bambini dello Sperone: quello da loro voluto e pensato. È il miglior investimento che potessimo realizzare».