L'altro Natale
La festa degli invisibili: pasto caldo la vigilia e pranzo in comunità, quello che spaventa è il resto dell’anno
Stasera l'unità di strada della Caritas porterà un sorriso ai tanti senzatetto che vivono in strada. Il timore in questo periodo invernale è l'abuso di alcol
A un certo punto a Natale diventano visibili. E c'è chi offre loro un pasto caldo. Gli garantisce un piumone per affrontare il freddo della notte. Magari gli passa qualche maglione usato. Sono i senzatetto che vivono in strada. Dormono nelle stazioni, sotto i portici, sui gradoni delle gallerie commerciali. La sera del 24, a Catania, l'Unità di Strada della Caritas va in giro a portare un pasto caldo. Il cenone della vigilia. Il pranzo di Natale è garantito da molte comunità e associazioni. Momenti di condivisione e solidarietà che però sembrano avere l'etichetta di scadenza. «Dovrebbe essere Natale tutti i giorni - dice Raimondo Arena dell'Unità di Strada - in questi giorni c'è un risveglio di altruismo e generosità. Quello che ci preoccupa è cosa accadrà dopo il 6 gennaio. Quando si spegneranno le luci delle feste».
A Catania la residenza degli invisibili si è spostata da Corso Sicilia a piazza Verga, proprio davanti al Palazzo di Giustizia. Materassi, bivacchi, coperte sono piegate sulle panchine o vicino al bancomat di una banca. Molti traballano. Con il freddo aumenta il consumo di alcol purtroppo. «Con un euro e venti compri un cartone di vino. Bevono per riscaldarsi, ma bevono anche per dimenticare dolori, sofferenze e fallimenti», spiega Raimondo. E torna il tarlo. Cosa accadrà dopo l'Epifania? «Noi non ci fermiamo. Per me stare con loro è vivere il vero Natale. Ma non solo il 25 dicembre».