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L'acquisizione del Comune

Riapre l'ex istituto Don Bosco: nuova casa del Social Innovation Lab

Dal 2026 sarà un hub di 15 mila metri quadri per servizi sociali e l'inclusione di 530 persone

Fortunato Marino

24 Dicembre 2025, 07:45

Riapre l'ex istituto Don Bosco: nuova casa del social innovation lab per il progetto Fertility

Riapre l’ex istituto Don Bosco e sarà la sede del Social Innovation Lab del progetto Fertility. Il sindaco, Federico Basile, ha annunciato l’acquisizione dell’immobile da parte di Palazzo Zanca, grazie alla disponibilità mostrata dell’Arcidiocesi di Messina dopo la pubblicazione di una manifestazione di interesse. Da tempo c’è una serrata interlocuzione tra i due enti e, a breve, sarà sottoscritto il contratto con il quale la Curia concederà l’utilizzo dei locali di proprietà, secondo le finalità previste dall’Amministrazione comunale. La struttura sorge al centro della città e si sviluppa su 15 mila metri quadri con tanti spazi esterni. Il Don Bosco diverrà un punto di riferimento per la realizzazione del progetto Fertility, già illustrato ad inizio mese, e la nuova casa dei servizi sociali offerti dalla Messina Social City.

Il progetto è frutto di una attività congiunta tra il Dipartimento politiche sociali e la società partecipata. L’istituto, come luogo di formazione, ha chiuso i battenti nel 2024. Una decisione contestata dalla città. La scelta delle suore salesiane, che per anni hanno gestito la struttura, conseguenza della crisi delle vocazioni e non solo. In questo momento una parte dell’edificio ospita alcune aule dell’istituto nautico Caio Duilio. Ma dal 2026 si volta pagina ed il Don Bosco avrà una nuova vita. «Questi sono i regali di Natale che vogliamo fare alla comunità - ha affermato Basile -. Vivere pezzi di città che, per varie ragioni, non erano più resi disponibili. Questa la grande sfida che dobbiamo fare insieme». Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza della sinergia istituzionale messa in campo per la valorizzazione di un bene che tornerà ad essere fruibile da tutti.

Un impegno evidenziato in conferenza stampa anche dal vescovo ausiliare, mons. Cesare di Pietro. «Confidiamo che questi locali possano essere adibiti a servizi sociali a favore della città, - ha detto - secondo la vocazione di questo luogo che, per decenni, è stato un punto di riferimento per intere generazioni». Il Social Innovation Lab, che qui sorgerà, sarà un hub integrato dedicato al potenziamento dell’economia sociale come motore di occupazione inclusiva e innovazione sociale strutturata. Un luogo dove istituzioni, enti, associazioni, imprese e cittadini potranno incontrarsi, condividere idee, co-progettare soluzioni e attivare nuove economie sociali. Una dimensione collettiva che integra e rafforza i percorsi individuali delle 530 borse d’inclusione destinate a personecon fragilità che, adesso potranno proseguire un’esperienza di inserimento sociale ed occupazionale dopo quella maturata con i tirocini di inclusione.