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Università, si laurea in carcere un detenuto straniero: la tesi sull'utopia è ispirata a Luciano Canfora

La direttrice: «Il percorso con Unipa ormai è un elemento del trattamento detentivo»

Antonio Giordano

10 Dicembre 2025, 12:37

università palermo

Un detenuto di nazionalità straniera, H.P. di 36 anni, recluso nella casa circondariale Pagliarelli di Palermo, ha conseguito brillantemente la laurea triennale in Studi Filosofici e Storici (classe L-5) presso l’Università degli Studi di Palermo.

La tesi di laurea, intitolata «La nuova società dell’umanità», è stata ispirata a una riflessione del filosofo Luciano Canfora sull'utopia nella storia e nella società. L'elaborato di H.P. si è interrogato sulla possibilità di una società capace di superare conflitti e guerre, nonostante i fallimenti storici. H.P. ha ottenuto il titolo con una media del 28.

Il professore Marco Carapezza, relatore della tesi e componente della commissione di laurea, ha commentato: «Utopico, è proprio questo il compito della filosofia. Intravedere mondi altri, aprire orizzonti di pensiero, alimentare speranza. Un esercizio che, in un contesto di detenzione, può diventare occasione di consapevolezza, rinascita e riabilitazione». H.P. è stato accompagnato nel percorso formativo dal tutor Alessandro Di Stefano.

Maria Luisa Malato, direttrice del carcere Pagliarelli, ha sottolineato l'importanza del percorso di studi: «Il percorso con l’Unipa è entrato a tutti gli effetti come elemento del trattamento detentivo. Molto c'è ancora da fare, ma i primi importanti risultati li stiamo finalmente registrando. È un’occasione che questo detenuto ha saputo cogliere e sfruttare per vivere il tempo in carcere in maniera positiva. Speriamo che tanti altri possano fare questa scelta».

H.P. è il terzo laureato in regime detentivo negli istituti penitenziari palermitani, seguendo i precedenti percorsi conclusi a ottobre 2024 e a ottobre di quest’anno.

Il Garante regionale dei diritti delle persone detenute in Sicilia, Antonino De Lisi, ha rimarcato la presenza dei familiari: «È significativo che per questo traguardo siano stati presenti i familiari: il fratello, la madre e la nipotina del detenuto. Proprio la presenza della nipotina, che con orgoglio osserva lo zio raggiungere questo traguardo, rappresenta speranza per il futuro. Le istituzioni ci sono e sanno costruire progetti importanti».