Il caso
Garlasco, la telefonata shock a casa Poggi: "Non è stato lui"
Garlasco, il caso si riapre: la fotografia contestata, una telefonata emblematica e nuove analisi del Dna ridanno ossigeno ai dubbi prima dell'udienza del 18 dicembre
Chiara Poggi
Il giallo di Garlasco sembra complicarsi ulteriormente. A pochi giorni dall’udienza cruciale del 18 dicembre per Alberto Stasi, tutto torna in discussione: nel caso di Chiara Poggi riemergono zone d’ombra e nuovi interrogativi che incrinano certezze ritenute acquisite.
L’ultima puntata di “Lo Stato delle Cose” ha riacceso il confronto sulla discussa fotografia del corpo di Chiara, mostrata a Stasi prima dell’interrogatorio. Secondo chi ritiene che quello scatto abbia orientato il suo racconto, il volto della giovane appariva insanguinato; l’ex maresciallo Francesco Marchetto, che afferma di aver esibito l’immagine solo in un secondo momento, indica una discrepanza da chiarire.
A rendere il quadro ancora più complesso è emersa una telefonata che ha gelato gli ascoltatori: la madre di Stasi contatta la madre di Chiara un mese dopo l’omicidio. Parole di dolore, incertezza, vicinanza. «Alberto mi ha detto di dirti che non è stato lui», confessa la donna in lacrime. «Lo so. Io non ci credo, non ci ho mai creduto. Non so più che cosa dirvi. Vi sto pensando. Sono sconvolta. Ti dico solo che ti sono vicina».
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Nel frattempo, la magistratura ha riaperto il fascicolo alla luce di una nuova analisi biologica: i reperti raccolti nella villetta restituiscono quasi esclusivamente tracce attribuibili a Chiara, con una sola, tenue eccezione riconducibile a Stasi. Nessun Dna di terzi, soltanto il profilo genetico della vittima.
I genitori della giovane, Rita e Giuseppe Poggi, si dicono sconcertati e amareggiati: «Dubitare della colpevolezza di Alberto Stasi è allucinante», dichiarano, domandandosi perché si continui a riaprire una ferita che ritengono già sigillata da una sentenza definitiva.
Così, tra sospetti e smentite, fra verità ritenute consolidate e nuove ragioni di incertezza, il “caso Garlasco” resta un labirinto senza uscita. In attesa della prossima perizia e dell’udienza che potrebbe ridefinire un destino che molti credevano di conoscere. Sullo sfondo, la figura di Andrea Sempio, anche lui in attesa di capire che Natale lo attenda.