Cefalù
Truffa nella formazione, chiuse le indagini per nove dirigenti e tutor di scuole paritarie: dati falsi per ottenere i finanziamenti del Ministero
Gli istituti scolastici sono riconducibili alla stessa cooperativa. La procura di Termini Imerese aveva avviato la sua inchiesta già nel 2023, parlando anche di sfruttamento del lavoro
Sfruttamento del lavoro e truffa aggravata ai danni dello Stato. I carabinieri di Cefalù hanno notificato, su disposizione del gip di Termini Imerese, l’avviso di conclusione delle indagini a carico di nove persone, uomini e donne di età compresa tra i 26 e i 75 anni. Gli indagati, dirigenti e tutor di alcuni istituti paritari riconducibili a una cooperativa sociale, avrebbero falsamente attestato la regolarità dei progetti formativi e la frequenza ai corsi degli alunni, inducendo in errore sia l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia sia il ministero dell’Istruzione per ottenere indebiti finanziamenti pubblici.
Il nuovo provvedimento si inserisce in un filone di indagine già avviato nel 2023, che nell’aprile 2024 aveva portato all’esecuzione di misure cautelari e interdittive per sfruttamento del lavoro nei confronti di alcuni responsabili della cooperativa e all’individuazione di 118 lavoratori costretti ad accettare condizioni retributive irregolari e richieste di restituzione di parte della paga percepita.
A maggio 2024 era stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente per un milione di euro, tra immobili, rapporti bancari, auto e contanti. Il tribunale termitano, nonostante la notifica del sequestro, per garantire la continuità dell’attività scolastica aveva nominato un commissario giudiziale.