Risanamento
Tragedia sfiorata riaccende l'allarme sulle baracche di Camaro San Paolo
Principio d'incendio per infiltrazioni in una baracca: famiglia salva, ma via La Rocca resta abitata da 12 famiglie in condizioni fatiscenti; sbaraccamento a singhiozzo e partita politica sulla proroga dei poteri speciali
Sarebbe stato un corto circuito, provocato dalle infiltrazioni di acqua, la causa del principio di incendio che si è sviluppato nella notte tra martedì e mercoledì scorsi all’interno di una baracca in via La Rocca, nel quartiere di Camaro San Paolo. Tragedia sfiorata per una famiglia, padre, madre e i due figli minori, che è riuscita a mettersi in salvo.
L’incidente riaccende i riflettori sul mancato risanamento della zona dove ancora 12 famiglie risiedono all’interno di abitazioni fatiscenti. Nell’area le opere di sbaraccamento, in realtà, sono state già avviate. Sotto il ponte ferroviario la baraccopoli è stata rasa al suolo. Ma le ruspe si sono fermate a pochi metri da via La Rocca. Chi è rimasto qui lancia l’ennesimo appello: «Siamo stati dimenticati. Vivere dentro una baracca con infiltrazioni di acqua e la fogna che scorre a cielo aperto non è facile». Una lotta quotidiana di sopravvivenza per chi attende un nuovo alloggio, già promesso. Con una speranza che si riduce con il passare del tempo. Tra le casette di via La Rocca c’è addirittura chi ci è nato ed ha trascorso tutta la propria esistenza. Ieri a Palazzo Zanca la consegna di appartamenti a 7 famiglie di via Appenini, zona che presto sarà coinvolta dallo sbaraccamento.
La proroga ai poteri speciali è obiettivo primario da raggiungere per rispondere alle tante famiglie che ancora vivono in una delle 67 baraccopoli presenti sul territorio.
Fortunato Marino