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Il caso

Tremestieri: i ragazzi tornano in aula al "Madre Teresa di Calcutta" ma genitori preoccupati

Dopo il nulla osta di vigili del fuoco e tecnici riprese le attività didattiche a scuola. Le famiglie chiedono di visionare gli atti

Simone Russo

19 Novembre 2025, 22:30

Tremestieri:  i ragazzi tornano in aula al "Madre Teresa di Calcutta" ma genitori preoccupati

Un sospiro di sollievo per la ripresa delle attività didattiche, ma anche un coro di proteste e preoccupazioni. È questo il clima che ha caratterizzato la mattinata di ieri alla scuola "Maria Teresa di Calcutta", tornata operativa dopo la chiusura resa necessaria da una recente scossa sismica.

L'evento tellurico aveva lasciato un segno inquietante e tangibile: l'apertura di una vistosa faglia all'esterno del parcheggio dell'istituto, un fatto che ha alimentato il timore di molti residenti e, in particolare, dei genitori degli alunni. La decisione di riaprire non è stata presa alla leggera. L'Amministrazione, guidata dai commissari straordinari che reggono il Comune, ha proceduto solo dopo aver ottenuto il nulla osta da tutti gli organismi preposti al controllo e alla sicurezza. Questo "via libera" coinvolge una complessa rete di verifiche tecniche e strutturali, con l'obiettivo di assicurare l'agibilità completa della struttura scolastica.

La notizia della riapertura è stata quindi diffusa con la garanzia che gli esiti delle ispezioni condotte avrebbero confermato l'assenza di pericoli imminenti per gli studenti e il personale. A sottolineare la serietà dell'emergenza e la necessità di una gestione coordinata, era stato tempestivamente attivato anche il Centro operativo comunale, struttura vitale per il coordinamento delle forze di intervento e la comunicazione in situazioni di crisi. Nonostante le rassicurazioni ufficiali, la riapertura è avvenuta in un contesto di forte scetticismo.

Ieri mattina, alle prime luci dell'alba, un nutrito gruppo di genitori si è riunito davanti ai cancelli della scuola, non per impedire l'ingresso ma per lanciare un messaggio chiaro alle autorità: la sicurezza dei loro figli non può essere data per scontata. La loro iniziativa si è concretata in una raccolta firme con un obiettivo preciso: inviare una Pec formale all'amministrazione comunale. La richiesta è di poter visionare integralmente e senza indugio tutti i documenti, le perizie e i verbali rilasciati dai vigili del fuoco e dai tecnici che hanno partecipato alle verifiche. «Non ci basta la parola dei commissari - ha dichiarato una madre presente al presidio - in un territorio a rischio come il nostro, vogliamo vedere le carte, vogliamo le prove certificate che la faglia aperta nel parcheggio non rappresenti un rischio strutturale per l'edificio. Vogliamo garanzie e sicurezze reali per i nostri figli». Sulla realizzazione di questa scuola, risalente al 2006, è stato depositato anche un dettagliato esposto denuncia presentato alla Procura della Repubblica dall’ing. Gianfranco Caudullo. Nella giornata di ieri, intanto, alcuni genitori (nonostante la riapertura della scuola) hanno deciso di lasciare i propri figli "a casa".