Animali
Microchip per i cani, Lav dice «no» al costo aggiuntivo introdotto dalla Regione
Quanto previsto da un decreto assessoriale, il 1166 del 22 ottobre, sarebbe «controproducente rispetto all’obiettivo dichiarato di contrastare il randagismo»
Le sedi della Lega antivivisezione (Lav) della Sicilia esprimono «ferma contrarietà e profonda preoccupazione» in merito al decreto assessoriale 1166 del 22 ottobre che definisce le modalità di applicazione del cosiddetto contributo di solidarietà che deve essere versato da proprietari o detentori di cani in occasione delle operazioni di anagrafe, identificazione o passaggio di proprietà degli animali (previsto dall’articolo 10 della legge regionale 15/2022).
Secondo la Lav, l’introduzione di un costo aggiuntivo sull'obbligo di identificazione tramite microchip rappresenta «una misura controproducente rispetto all’obiettivo dichiarato di contrastare il randagismo», e rischia anzi di aggravare un’emergenza già critica sul territorio siciliano. L'identificazione degli animali da compagnia non è un optional, ma un obbligo di legge e un presidio fondamentale per garantire la responsabilità del proprietario e prevenire l’abbandono. Introdurre un costo su un adempimento obbligatorio scoraggia i proprietari, soprattutto i meno abbienti, aumentando il rischio che i cani non vengano microchippati e rendendo impossibile l'identificazione in caso di abbandono.
La proposta è quella di tassare la mancata sterilizzazione, non l’identificazione: «La politica deve essere coerente con le reali esigenze di prevenzione».