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Il caso

Catania, in via Zurria «non è stata altro che una tragedia annunciata»

Dopo la morte di un uomo, caduto dal tetto della palestra comunale dove si era introdotto, si riparla dei problemi mai risolti della struttura della I Municipalità

Maria Elena Quaiotti

11 Novembre 2025, 08:00

La tragedia in via Zurria era evitabile? A posteriori è difficile dirlo. In assenza (almeno finora) di risposte concrete ai quesiti posti a più riprese e in più sedi sulla necessità di garanzia della sicurezza e vigilanza, videosorveglianza inclusa, sarà Andrea Cardello (Lega), presidente della commissione Partecipate, che stasera interverrà in consiglio comunale. «Fino alla settimana scorsa - ricorda Cardello - si era tenuta una seduta con il presidente di Amts Salvatore Vittorio: è tempo di capire se l'amministrazione ha intenzione di adoperarsi. Dalla risposta che avrò saprò come muovermi con la commissione: se il sindaco non ci vorrà ascoltare ricorderemo che il consiglio è sovrano e l'amministrazione non può che ascoltare e agire di conseguenza».

«Si tratta - ha spiegato un ancora scosso Francesco Bassini, presidente del Primo Municipio - di garantire vigilanza e sicurezza non solo al parcheggio di via Zurria, specie da quando si è attivata l'area pedonale in piazza Federico di Svevia, ma anche al Polifunzionale, alla sede del I municipio e al cantiere del nuovo asilo comunale. L'ultima volta in cui abbiamo denunciato la situazione era stato lo scorso 22 settembre, quando solo la notte prima erano stati rubati, per l'ennesima volta, diversi cavi elettrici. Possiamo parlare di una tragedia annunciata, perché se ci fosse stata la vigilanza o la videosorveglianza a questa persona sarebbe stato impedito di commettere un reato, pagando, ma non con la vita. Noi al Municipio abbiamo una montagna di documenti e denunce di furti e di tutto quel che avviene in via Zurria soprattutto di sera e di notte, dallo spaccio ai parcheggiatori abusivi e alle spaccate. Documenti tutti protocollati e inviati ad Amts, al sindaco, al consiglio comunale, all'assessore alle Partecipate Giuseppe Marletta: un chiaro grido di allarme mai ascoltato».