san giorgio
A Catania nasce uno spazio pubblico nell’area confiscata ai boss dei Cappello
Tra via degli Olmi e via del Faggio è stata inaugurata un'area gioco. L'assessora Lombardo: «Segnale di riscatto»
Consegna ufficiale ai cittadini di San Giorgio del nuovo spazio pubblico realizzato su un terreno confiscato alla mafia, in passato appartenuto ai boss del clan Cappello. L’area, che per anni era stata ridotta a una discarica abusiva di rifiuti pericolosi tra cui amianto, oli esausti e materiali di risulta, è stata completamente riqualificata grazie a un progetto del Comune finanziato con fondi del Pnrr e promosso dalla Direzione Politiche per l’Ambiente ed Ecologia nell’ambito del programma di valorizzazione dei beni confiscati ai clan della criminalità.
Ieri erano presenti l’assessora ai Beni confiscati alla mafia Viviana Lombardo, il presidente del VI Municipio Francesco Valenti con alcuni consiglieri di circoscrizione, la responsabile della Direzione Ambiente Lara Riguccio, l’esperto del sindaco per i beni confiscati Michele Cristaldi, oltre a numerosi residenti e commercianti della zona.
Il progetto, approvato dalla Giunta Trantino nell’ottobre 2024, ha previsto un investimento complessivo di 177 mila euro, interamente finanziato con risorse europee. L’area di 1.125 metri quadrati, situata tra via degli Olmi e via del Faggio, è stata trasformata in uno spazio moderno e funzionale su due livelli, con una zona a verde alberata e un’area giochi inclusiva priva di barriere architettoniche. La parte inferiore ospita altalene, scivoli e giochi a molla su pavimentazione antitrauma, mentre la superiore offre panchine, zone d’ombra e ampi spazi di sosta per le auto dei residenti. L’intervento comprende anche un impianto di irrigazione automatizzato, illuminazione a Led e la piantumazione di essenze mediterranee. Sono state inoltre realizzate migliorie tecniche e ambientali senza costi aggiuntivi per l’Amministrazione, tra cui la recinzione perimetrale e la protezione delle superfici in calcestruzzo.
«Restituire alla collettività un bene confiscato alla criminalità organizzata e trasformarlo in un luogo di incontro e socialità è un segno concreto di riscatto e di speranza - ha dichiarato l’assessora Lombardo- Questo spazio rappresenta ora un simbolo di legalità e di partecipazione civica...».
L’intervento, sostenuto dal sindaco Trantino, rientra nel più ampio piano comunale di rigenerazione urbana e di valorizzazione dei beni confiscati, con l’obiettivo di restituire alla città quanti più luoghi sicuri, curati e aperti alla vita della comunità per realizzare scopi sociali.