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Gela, quattro persone a giudizio per abbandono di rifiuti: scattano le prime applicazioni della nuova legge

Si tratta di tre gelesi e un nisccemese titolare di una ditta di trasporto e smaltimento rifiuti

Laura Mendola

10 Novembre 2025, 10:39

Gela, quattro persone a giudizio per abbandono di rifiuti: scattano le prime applicazioni della nuova legge

La stretta normativa contro l’abbandono dei rifiuti comincia a produrre effetti concreti nel territorio nisseno. La Procura di Gela ha disposto la citazione diretta a giudizio per quattro persone accusate di aver scaricato illecitamente rifiuti in diverse zone della città tra dicembre 2024 e gennaio 2025.

Si tratta di tre cittadini gelesi, rispettivamente di 45, 50 e 49 anni, e di un imprenditore niscemese di 40 anni, titolare di una ditta di trasporto e smaltimento rifiuti. Le telecamere di videosorveglianza installate in aree sensibili hanno documentato le azioni dei quattro, immortalati mentre abbandonavano materiali in luoghi non autorizzati.

I soggetti dovranno ora rispondere del reato di abbandono di rifiuti. Per il niscemese, le accuse si aggravano: oltre all’abbandono, è contestata anche la mancanza delle necessarie autorizzazioni per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.

L’intervento della magistratura si inserisce nel quadro della nuova normativa introdotta con la legge 137/2023, entrata in vigore il 10 ottobre 2023. La legge ha modificato radicalmente il regime sanzionatorio: l’abbandono di rifiuti da parte di privati cittadini non è più punito con una semplice sanzione amministrativa, ma con un’ammenda penale che può variare da 1.000 a 10.000 euro. Se i rifiuti sono classificati come pericolosi, la pena può essere raddoppiata. Inoltre, è prevista la sospensione della patente di guida da quattro a sei mesi.

L’azione della Procura rappresenta uno dei primi casi in cui la nuova legge viene applicata nel territorio gelese, segnalando un cambio di passo nella lotta contro l’inciviltà ambientale. Le autorità locali auspicano che il rigore normativo possa fungere da deterrente e contribuire a tutelare il decoro urbano e la salute pubblica.