Il fatto
Palermo, al carcere Pagliarelli detenuto si scaglia contro un agente della PolPen: venti punti alla mano
Aveva realizzato una lama rudimentale e l'aveva nascosta all'interno degli slip
Una giornata drammatica per la Polizia Penitenziaria siciliana, segnata da due episodi di violenza che hanno coinvolto agenti in servizio presso gli istituti di Enna e Palermo. A destare particolare preoccupazione è quanto accaduto nel carcere Pagliarelli, dove un poliziotto è rimasto gravemente ferito durante un intervento di contenimento.
Secondo quanto riferito da fonti sindacali, un detenuto di origine magrebina, dopo aver distrutto gli arredi della propria cella, ha reagito con violenza al trasferimento in un reparto di isolamento. Non ancora sottoposto a perquisizione, l’uomo ha estratto una lama rudimentale nascosta nelle mutande, realizzata con la lamiera di una bomboletta di gas, e si è scagliato contro il personale di Polizia.
Durante la colluttazione, uno degli agenti ha riportato una profonda ferita alla mano. Trasportato d’urgenza in ospedale, è stato sottoposto a un delicato intervento di chirurgia plastica per il ripristino della funzionalità delle dita, dopo che i medici hanno riscontrato il taglio netto di un tendine e la lesione parziale di un altro.
L’episodio segue di poche ore un’altra aggressione avvenuta nel carcere di Enna, segno di una tensione crescente all’interno degli istituti penitenziari siciliani.
L’appello del sindacato: “Serve una riforma strutturale”
La confederazione sindacale di categoria ha espresso solidarietà al collega ferito, augurandogli una pronta guarigione, e ha rilanciato un appello alle istituzioni: “Il sistema penitenziario è obsoleto e non più adeguato alla popolazione ristretta dei nostri giorni. Occorre creare circuiti e istituti di diversa tipologia, destinati ai detenuti di difficile gestione, che rifiutano le proposte trattamentali e generano disordini nei circuiti ordinari”, afferma Davide Scaduto della segreteria nazionale del Consipe.
Un messaggio chiaro rivolto al Governo e al Parlamento, affinché si affronti con urgenza il tema della sicurezza nelle carceri e della tutela del personale penitenziario.