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i numeri del welfare

Più pensionati che lavoratori: Messina sotto pressione, Ragusa regge

Uno studio della Cgia evidenzia un crescente squilibrio tra lavoratori attivi e in quiescenza nel nostro Paese

Massimo Leotta

08 Novembre 2025, 12:00

Più pensionati che lavoratori: Messina sotto pressione, Ragusa regge

In Sicilia, la fotografia del sistema previdenziale italiano mostra due realtà agli antipodi: Messina e Ragusa. Secondo lo studio della Cgia sul saldo tra occupati e pensioni erogate nel 2024, Messina è tra le province più squilibrate d’Italia, con -77.002 unità tra lavoratori attivi e pensionati. Un dato che riflette le profonde criticità del Sud: l’elevata presenza di trattamenti assistenziali e di invalidità, la denatalità, l’invecchiamento della popolazione, un tasso di occupazione inferiore alla media UE e la diffusione del lavoro irregolare hanno ridotto il numero di contribuenti attivi e aumentato quello dei percettori di welfare.

Dall’altro lato dell’isola, Ragusa mostra un saldo positivo di +20.333, confermandosi come una delle poche province meridionali in controtendenza. Qui il numero di lavoratori supera quello dei pensionati, segnalando un tessuto economico più dinamico e una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale locale.

La Cgia evidenzia come la disparità tra province siciliane non sia un caso isolato: delle 107 province monitorate, solo 59 registrano un saldo positivo, mentre molte altre, sia al Sud sia in alcune zone del Nord, presentano più pensionati che lavoratori attivi. Province come Lecce, Reggio Calabria, Cosenza e Taranto mostrano dati simili a Messina, mentre solo poche realtà meridionali, tra cui Matera, Pescara, Bari e Cagliari, mantengono, come Ragusa, un saldo positivo.

Un altro indicatore preoccupante è l’indice di anzianità dei dipendenti privati, che misura la presenza di lavoratori over 55 rispetto a quelli sotto i 35 anni. In Italia la Basilicata guida la classifica (82,7), seguita da Sardegna, Molise, Abruzzo e Liguria, mentre il dato medio nazionale è 65,2. Le province più equilibrate in questo senso si trovano al Nord e al Centro, tra cui Emilia-Romagna, Campania, Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige.

Il caso di Messina e Ragusa mette in luce le differenze all’interno dello stesso territorio: mentre Messina rischia di trovarsi sempre più sotto pressione nei prossimi anni, Ragusa rappresenta un esempio di equilibrio e sostenibilità, dimostrando che con un tessuto produttivo e occupazionale solido, il sistema pensionistico può reggere anche in un contesto demograficamente sfidante.