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il caso

Nuovo scandalo nella sanità siciliana, indagato per tangenti continuava dai domiciliari a gestire appalti e mazzette: chiesti 15 arresti TUTTI I NOMI

Nuovo filone nell'inchiesta Sorella Sanità della Procura di Palermo. Al centro dell'indagine c'è Antonino Maria “Ninni” Sciacchitano

Redazione Palermo

07 Novembre 2025, 10:33

10:40

Nuovo scandalo nella sanità siciliana, indagato per tangenti continuava dai domiciliari a gestire appalti e mazzette: chiesti 15 arresti TUTTI I NOMI

Un nuovo scandalo scuote la sanità siciliana. La Procura di Palermo ha richiesto quindici misure cautelari nell'ambito di un'inchiesta su presunte irregolarità nella gestione di appalti e forniture nel settore sanitario regionale. Otto misure di custodia in carcere, quattro ai domiciliari e tre interdittive per società coinvolte: questo il bilancio delle richieste avanzate dagli inquirenti.

L’indagine, condotta dagli inquirenti palermitani, approfondisce il funzionamento di una presunta rete di rapporti illeciti tra imprese private e strutture pubbliche sanitarie. Al centro c’è Antonino Maria “Ninni” Sciacchitano, 65 anni, commercialista di Corleone, già ai domiciliari in un precedente filone denominato “Sorella Sanità bis”. Per lui ora è stato chiesto il trasferimento in carcere, ritenuto il coordinatore di un gruppo che, secondo gli investigatori, avrebbe utilizzato contatti con funzionari compiacenti e imprenditori nel settore delle forniture ospedaliere.

Secondo la Procura, Sciacchitano non si sarebbe fermato nemmeno dopo i fatti accertati cinque mesi fa e avrebbe incassato una mazzetta da 25 mila euro per favorire imprese amiche, in particolare riguardo all’acquisto di materiale chirurgico, macchinari e dispositivi medici. Tra gli episodi sotto indagine spicca una gara da 47 milioni di euro per la sterilizzazione del materiale chirurgico dell’Arnas Civico di Palermo.

I magistrati chiedono il carcere per Sciacchitano e altri, mentre i domiciliari sono stati proposti per Milko De Seta, 54 anni, collaboratore della Pacifico Srl; Vincenzo Criscuolo, 56 anni, dipendente della Svas Biosana; Alba Cristodaro, 47 anni, responsabile unico del procedimento all’Arnas Civico; e Aldo Albano, 63 anni, provveditore dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.

La Procura ha inoltre richiesto la custodia cautelare in carcere per Catello Cacace, 61 anni, imprenditore campano; Umberto Maggio, 71 anni, titolare della Pacifico Srl; Umberto Perillo, 58 anni, rappresentante della E.Medical Srl; Giuseppe Valentino, 51 anni, collaboratore della Svas Biosana; Gaetano Di Giacomo, 52 anni, e Massimiliano De Marco, 48 anni, legati alla Servizi Ospedalieri Spa; e Diego Russo, 49 anni, rappresentante della E.Medical.

Le società Pacifico Srl, E.Medical e Servizi Ospedalieri potrebbero essere sottoposte al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno.