Gli studenti che hanno aderito ieri allo sciopero generale a sostegno di Gaza «potranno rientrare a scuola solo se accompagnati da un genitore». È l’avviso comparso sull’app del liceo scientifico “Leonardo” di Agrigento, che ha scatenato le reazioni di Cgil, Pd e M5s. La dirigente scolastica, Patrizia Pilato, difende il provvedimento, sostenendo di aver dato semplice attuazione a quanto previsto dal regolamento deliberato dal consiglio d’istituto. Nel giorno della mobilitazione, in venticinque classi sono risultati assenti almeno i due terzi degli alunni.
Il sindacato condanna la scelta della preside, definendola «una scelta grave e lesiva del diritto costituzionale di sciopero e di libera partecipazione alla vita democratica del Paese». «Gli studenti, come cittadini e come comunità scolastica, hanno piena legittimità a manifestare il proprio dissenso e a sostenere iniziative che parlano di pace, diritti umani e giustizia internazionale», afferma il segretario della Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi, auspicando che «la scuola torni ad essere luogo di confronto, libertà e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie».
Per la deputata del Pd Giovanna Iacono, componente della commissione Cultura, la decisione della dirigente è «lesiva del diritto costituzionale a manifestare e aderire a forme legittime e pacifiche di protesta» perché, osserva, «una scuola che reprime il dissenso e il diritto alla partecipazione contraddice il suo compito educativo». «Invece di sanzionare — aggiunge l’esponente Dem — l’istituzione scolastica dovrebbe promuovere il dibattito critico, il confronto consapevole e il rispetto delle idee. Mi appello al buon senso della dirigente scolastica, perché revochi la sanzione imposta».
Durissima anche la parlamentare del M5s Ida Carmina, che parla di un episodio di «una gravità inaudita» con la «dirigente scolastica che ha scelto di umiliare pubblicamente gli studenti che hanno partecipato a una manifestazione per Gaza», una misura «sproporzionata e vessatoria, che rappresenta un insulto alla dignità degli alunni e delle loro famiglie». «È intollerabile — sostiene — che un dirigente scolastico trasformi l’istituzione in uno strumento di orientamento politico, soffocando la partecipazione civile dei giovani».
Sia Iacono che Carmina annunciano la presentazione di distinte interrogazioni parlamentari al ministro Valditara. La preside del liceo si è riservata di illustrare compiutamente la propria posizione nei prossimi giorni. Patrizia Pilato, fino a due anni fa attiva nella Dc e in passato assessore ad Agrigento per l’Udc, ha fatto sapere di aver applicato la stessa norma anche in altre circostanze, ad esempio in caso di assenze di massa legate a gite scolastiche o eventi.
Il riferimento è all’articolo 5, comma 8, del regolamento d’istituto: «Per le assenze di massa, cioè quelle relative a situazioni di assenze di almeno i due terzi della classe, i docenti coordinatori annoteranno sul registro elettronico il richiamo disciplinare ed avviseranno i genitori». E ancora: «Per tutti gli studenti, la riammissione alle lezioni avverrà solo se accompagnati dai genitori». Una spiegazione che, per ora, non ha placato le polemiche.