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Agrigento

Circolare della preside di un liceo sull'assenza degli studenti per lo sciopero, Cgil: «Scelta grave»

E' accaduto allo Scientifico "Leonardo" dove è stato diramato l'obbligo di tornare a scuola accompagnati da un genitore

Redazione La Sicilia

04 Ottobre 2025, 10:05

04 Ottobre 2025, 14:45

Circolare della preside di un liceo sull'assenza degli studenti per lo sciopero, Ggil: «Scelta grave»

La Cgil di Agrigento ha criticato la circolare emanata dalla dirigente del Liceo Scientifico “Leonardo”, Patrizia Pilato, comparsa ieri sull’app dell’istituto mentre era in corso lo sciopero generale per la Palestina.

Nel messaggio si informavano gli studenti assenti che "potranno rientrare a scuola solo se accompagnati da un genitore". Il sindacato censura il provvedimento, definendolo "una scelta grave e lesiva del diritto costituzionale di sciopero e della libera partecipazione alla vita democratica del Paese". "Gli studenti, come cittadini e come comunità scolastica, hanno piena legittimità a manifestare il proprio dissenso e a sostenere iniziative che parlano di pace, diritti umani e giustizia internazionale - dice il segretario della Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi -. Ci appelliamo alla coscienza delle istituzioni nate per far lievitare le coscienze, cosa diversa è mortificarle. Auspichiamo che la scuola torni ad essere luogo di confronto, libertà e crescita critica, non di imposizioni e limitazioni arbitrarie. Il tentativo di condizionare o limitare la partecipazione degli studenti non solo contrasta con i principi democratici, ma tradisce la missione educativa che dovrebbe guidare l’istituzione scolastica".

«Sanzionare gli studenti per aver scioperato è un atto grave e anti-educativo. La scuola sia luogo di coscienza critica, non di repressione». Così il segretario generale della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, commenta i provvedimenti disciplinari della dirigente scolastica del liceo Leonardo di Agrigento, Patrizia Pilato, «contro gli studenti delle 25 classi che hanno partecipato allo sciopero globale per esprimere solidarietà alla popolazione di Gaza».
«La decisione di punire collettivamente gli studenti, obbligandoli a presentarsi a scuola accompagnati dai genitori, rappresenta un grave errore e un’occasione mancata», sostiene Rizza. «Invece di cogliere l’occasione per un dibattito costruttivo su un tema di drammatica attualità, si è scelto di reprimere e sanzionare un legittimo atto di sensibilità civile e di partecipazione - aggiunge - Questo non è il ruolo della scuola della Repubblica. Sanzionare la libera espressione di una coscienza critica significa tradire la missione educativa dell’istituzione scolastica, che deve formare cittadini consapevoli, non sudditi passivi». Rizza definisce la misura "sproporzionata e umiliante», tesa «a creare un clima di intimidazione e a scoraggiare future forme di impegno civile da parte dei giovani».