×

La novità

Tassa di soggiorno a Catania: aumenti dal primo gennaio 2026, nel mirino soprattutto le locazioni brevi

Redazione Catania

01 Ottobre 2025, 23:41

01 Ottobre 2025, 23:53

Comune di Catania

Piazza Duomo a Catania

Maria Elena Quaiotti
La tassa di soggiorno si conferma una vera e propria miniera d'oro: il 2025 si chiuderà con un incasso che si aggira sui 4 milioni di euro, in crescita del 20% in più rispetto al 2024. Dunque, perché non “ottimizzarla” ulteriormente? E, in effetti, dal 1° gennaio 2026, sono in vista “ritocchi” al rialzo specie per le tariffe più basse, ad esempio quelle per le cosiddette “locazioni brevi” che, dal 2019, sono ferme a 2 euro al giorno (per i primi 4 giorni di soggiorno). «L'importo da noi applicato per questa tipologia - ha confermato Giuseppe Ferraro, capo di gabinetto del sindaco, in commissione Regolamenti - in realtà non si vede neanche nei Comuni più piccoli, a Marzamemi si paga 3,50 euro, a Palermo 4».
In commissione, presieduta da Gianina Ciancio (M5S), era in discussione il nuovo “Regolamento per l'applicazione dell'imposta di soggiorno” che dovrà passare dal voto del consiglio. «L'attuale, in vigore dal 2019 - ha spiegato Ferraro - verrà sostituito integralmente per allinearlo alle novità normative nel frattempo approvate e, tra l'altro, si prevedono modalità totalmente telematiche per la comunicazione delle strutture con il Comune, anche per le dichiarazioni trimestrali e il Modello 21».
Su un punto non si può discutere, «la definizione delle nuove tariffe della tassa di soggiorno in base all'art. 42 del Testo unico enti locali è competenza della giunta. Per legge non si potranno superare i 5 euro (il massimo previsto dalla legge per strutture “cinque stelle” o extralusso). Ciò non toglie che il consiglio comunale possa presentare mozioni o atti di indirizzo».
Le ricadute sono subito spiegate: «Nel 2019 in città avevamo 800 strutture - ricorda Ferraro - alla fine del 2025, tra alberghiero ed extra alberghiero, chiuderemo con oltre 5 mila esercizi accreditati. Solo con l'applicazione del nuovo Regolamento, i controlli incrociati con altri enti e l’informatizzazione della filiera, si calcola un ritorno in termini di introiti del 10% in più. Se si aggiunge il piccolo ritocco previsto alla tassa di soggiorno a partire dal prossimo 1 gennaio, nel 2026 si potranno superare 5 o 6 milioni di euro».
L'endorsement al “ritocchino” e alle nuove modalità operative è già stato assicurato dalla Commissione speciale che include i presidenti delle commissioni Bilancio e Turismo, il presidente di Federalberghi, i vertici di Confcommercio e Confesercenti, agenzie di viaggio e tour operator. «È nostra intenzione - ha concluso Ferraro - recedere dal protocollo di intesa del 2019 con “Airbnb”, che non ha dato i frutti sperati».
La discussione sul nuovo Regolamento in seno alle Commissioni intanto procede. Oggi sarà il turno della commissione Turismo presieduta da Giovanni Magni (FdI), seguirà la Commissione Bilancio, presieduta da Maurizio Zarbo (Lega).
Ma che reazione avrà la città? La Tassa di soggiorno va reinvestita sul territorio in eventi e servizi, una delle ultime iniziative di recente decise dalla giunta è la restituzione del decoro in alcune zone attraverso la “street art”, finanziata con 100 mila euro: quando si farà davvero? E le altre iniziative finanziate, sono state e saranno davvero efficaci?