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Come funzionano i controlli e gli esami alcolemici in ospedale

Scoprire cosa accade davvero quando il sospetto di guida in stato di ebbrezza porta in pronto soccorso

Redazione La Sicilia

27 Settembre 2025, 12:56

29 Settembre 2025, 18:32

Come funzionano i controlli e gli esami alcolemici in ospedale

Alle 2 di notte in via Vittorio Emanuele a Santa Maria di Licodia, una donna di 35 anni si schianta violentemente con la sua auto contro due veicoli parcheggiati. La scena è drammatica, e la conducente viene subito trasportata al pronto soccorso dell'ospedale SS. Salvatore di Paternò. Quello che segue non è solo una procedura medica, ma un delicato intreccio tra diritto, medicina e sicurezza stradale: l'accertamento dello stato di ebbrezza in ospedale, un procedimento che risponde a rigide regole e condizioni precise.

L'intervento degli operatori e la chiamata al pronto soccorso

Nel caso in cui un automobilista venga coinvolto in un incidente e mostri segni sospetti di ebbrezza, come nel caso della 35enne di Santa Maria di Licodia denunciata per guida in stato di ebbrezza, le forze dell'ordine chiedono spesso l'intervento sanitario per accertare il tasso alcolemico. È importante sottolineare che, secondo la normativa italiana vigente e confermata da recenti sentenze della Corte di Cassazione, questi accertamenti in ospedale sono possibili e obbligatori solo se due condizioni essenziali sono entrambe presenti: l'automobilista deve essere coinvolto in un incidente stradale e deve necessitare di cure mediche immediate per le ferite riportate.

Questa doppia condizione è tassativa e impedisce che vengano eseguiti accertamenti invasivi solo sulla base di sospetti non associati a traumi o ferite che richiedano l'ospedalizzazione. Nel caso concreto, la donna coinvolta nell'incidente era al pronto soccorso proprio perché lo scontro aveva provocato delle lesioni o l'esigenza di un controllo medico.

Come avviene l'accertamento in ospedale?

Gli esami alcolemici in ospedale possono essere condotti tramite diversi metodi clinici e analitici. Il più affidabile e comunemente utilizzato è il prelievo del sangue, attraverso il quale si misura la concentrazione di alcol etilico nel sangue (tasso alcolemico). Questo esame è effettuato rispettando una rigida procedura medico-legale che prevede la catena di custodia del campione, per assicurare la validità dell’accertamento in sede giudiziaria. In alcuni casi, possono essere richiesti anche altri test per escludere la presenza di altre sostanze o per una diagnosi differenziale (ad esempio droghe o altre sostanze tossiche)

Il prelievo viene eseguito da personale sanitario specializzato, in condizioni di massima trasparenza e garanzia, ed è accompagnato dalla documentazione che attesta sia la necessità clinica che la richiesta da parte delle forze dell'ordine.

Il diritto al rifiuto e i limiti della polizia

Un tema importante riguarda il diritto del conducente a rifiutarsi di sottoporsi a tali esami. La Corte di Cassazione ha stabilito che il rifiuto di sottoporsi all'alcol test in ospedale non costituisce reato se non sono presenti le due condizioni specifiche di incidente con feriti. In altre parole, la polizia non può obbligare una persona a recarsi in ospedale solo perché sospetta che sia in stato di ebbrezza, se non c'è uno scenario di incidente con necessità di cure mediche. Tuttavia, il rifiuto di sottoporsi all'etilometro sulla strada, o ad altre forme di accertamento preliminare, può comportare sanzioni amministrative.

Questa distinzione è fondamentale per comprese i limiti dell'intervento delle forze dell'ordine e la protezione dei diritti individuali nelle procedure di controllo.

Perché l’accertamento in ospedale è importante

Il controllo del tasso alcolemico in ospedale assume una duplice valenza: medica e legale. Dal punto di vista clinico, è fondamentale per il corretto trattamento del paziente che potrebbe essere in stato di intossicazione, rischiando ulteriori danni o complicanze. Dal punto di vista giuridico, la verifica certifica con precisione la concentrazione di alcol nel sangue, elemento essenziale per eventuali procedimenti penali o amministrativi relativi alla guida in stato di ebbrezza.

Per esempio, nel caso della 35enne di Santa Maria di Licodia, il riscontro di un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti potrebbe portare non solo alla denuncia, ma anche a conseguenze più gravi come la sospensione della patente o sanzioni penali, oltre al danno materiale e l'interruzione delle attività quotidiane causate dall’incidente.

Procedura e tempistiche: cosa succede in ospedale

Quando viene trasportato al pronto soccorso, il paziente viene prima sottoposto a un triage dove si valutano urgenti condizioni cliniche. Se necessario, si procede con il prelievo del sangue o altri esami utili, con la presenza o la richiesta delle forze dell'ordine che devono documentare l'intera procedura.

I risultati dell'esame alcolimetrico vengono poi inseriti nella documentazione clinica e giudiziaria e possono essere utilizzati come prova in eventuali procedimenti legali. È da sottolineare che i tempi di attesa variano in base alla complessità clinica del caso e alla disponibilità dei laboratori, ma in genere il prelievo si effettua senza ritardi e i risultati possono essere ottenuti entro poche ore.

La denuncia della 35enne di Santa Maria di Licodia per guida in stato di ebbrezza, dopo l’incidente e il controllo al pronto soccorso di Paternò, conferma dunque la prassi legale che tutela sia la sicurezza pubblica sia i diritti dell’individuo. Gli accertamenti alcolemici in ospedale, rigorosi e regolamentati, rappresentano un tassello essenziale di questa complessa procedura, capace di coniugare aspetti sanitari e giuridici nel contesto della sicurezza stradale.