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Scienze della formazione, per la prima volta a Catania il simposio Sirem: dall'educazione mediale all'IA
L’incontro, introdotto da Paolina Mulè, docente di Didattica e pedagogia speciale e componente del Direttivo Sirem intende esplorare come l’educazione possa affrontare le sfide dell’Intelligenza Artificiale
Corpi, algoritmi, dati e ambienti di apprendimento: c'è questo e tanto altro tra i topic del convegno annuale Sirem, la Società Italiana di Ricerca sull'Educazione Mediale, in programma al Dipartimento di Scienze della Formazione (Disfor) di UniCt giovedì 20 e venerdì 21 novembre, che si rivolge a studiosi, educatori, formatori, insegnanti e innovatori che vogliano contribuire a costruire una scuola e un’università capaci di pensiero critico e immaginazione trasformativa. “Ibridazioni feconde” non è solo il titolo, è allo stesso tempo il principio generativo, del primo appuntamento Sirem che si svolge in assoluto a Catania: saperi, pratiche, territori e reti si incontrano per esplorare possibilità di un’educazione che non si limiti a integrare il digitale, ma che lo assuma come terreno per reinventare le forme della conoscenza, della relazione educativa e della progettazione didattica.
I temi proposti attraversano il campo da diverse prospettive — epistemologiche, pedagogiche, tecnologiche, filosofiche — ma condividono un presupposto comune: la necessità di un pensiero metadisciplinare, capace di rompere la compartimentazione del sapere e di costruire nuove alleanze tra discipline, dispositivi e pratiche. Non si tratta solo di inseguire le transizioni in atto, ma di abitarle come occasioni per pensare l’educazione a partire dalla complessità del presente.
L’incontro, introdotto da Paolina Mulè, docente di Didattica e pedagogia speciale; di Tecnologie didattiche del Dipartimento di Scienze della Formazione e componente del Direttivo Sirem intende esplorare come l’educazione possa affrontare le sfide dell’intelligenza artificiale, della cultura digitale e delle trasformazioni sociali contemporanee. “Ibridazioni feconde” rappresenta un invito a superare la semplice integrazione del digitale nei contesti formativi, per ripensare la conoscenza e la didattica come processi dinamici, in cui corpi, algoritmi, dati e ambienti di apprendimento si intrecciano in nuove ecologie della conoscenza.
L'associazione sostiene l'importanza di una formazione continua degli insegnanti, considerata essenziale in un contesto scolastico in rapido cambiamento. Attraverso gruppi di lavoro tematici, la Sirem esplora questioni come l'intelligenza artificiale educativa, l'uso consapevole dei social media e le competenze digitali. Le sue iniziative mirano a favorire il dialogo tra mondo accademico e realtà scolastiche. La società si distingue anche per la capacità di coinvolgere giovani ricercatori emergenti. Tra gli obiettivi dichiarati c'è quello di promuovere una cultura digitale critica e inclusiva. Con il suo impegno costante, la Sirem contribuisce in modo significativo alla crescita del dibattito nazionale sull'educazione mediale.
Del Comitato scientifico fanno parte: Gianni Fenu, Anna Dipace, Michele Domenico Todino, Gianluca Amatori, Francesca Bracci, Alessandro Ciasullo, Ilaria D’Angelo, Ezio Del Gottardo, Pio Alfredo Di Tore, Alberto Fornasari, Paolina Mulè, Paolo Raviolo, Domenico Tafuri e Viviana Vinci.
Nel Comitato organizzativo: Francesca Bracci, Alessandro Ciasullo, Ezio Del Gottardo, Pio Alfredo Di Tore, Paolina Mulè, Elisabetta De Marco, Marilena di Padova, Domenico Monacis, Mariasole e Antonietta Guerriero.
Nella segreteria organizzativa: Alessio Annino, Maria Luisa Boninelli, Daniela Gulisano, Corrado Muscarà, Valentina Perciavalle e Giuseppe Pillera.