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archeologia

Scavi a Villa Romana, emersa una struttura termale

A breve sarà realizzata una passerella per evitare ai visitatori l’attraversamento della statale 115 verso le nuove aree di scavo

Dario Broccio

04 Dicembre 2025, 09:24

 Scavi a Villa Romana, emersa una struttura termale

Scavi archeologici a Villa Romana a Realmonte

La Villa Romana di Durrueli, affacciata sul mare di Realmonte e nota anche come Villa di Publio Annio, si conferma uno dei siti archeologici più rilevanti della costa agrigentina. Una nuova campagna di scavi ha portato alla luce un complesso termale finora ignoto, ampliando i confini e la lettura storica della residenza.

Le indagini, condotte in convenzione con il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi, l’Università di Catania, la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Ateneo, l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (Cnr-Ispc) e l’Istituto di Studi sul Mediterraneo (Cnr-Ismed), erano mirate a ricostruire le fasi edilizie della villa, le trasformazioni nel tempo e, in particolare, le strutture balneari nel settore settentrionale.

La direzione scientifica è affidata a Daniele Malfitana (Università di Catania e Scuola di Specializzazione), Antonino Mazzaglia (Cnr–Ispc), Stefania Pafumi (Cnr–Ispc) e Maria Serena Rizzo (Parco Valle dei Templi).

«Questa campagna – spiega Alessio Toscano Raffa (Cnr-Ispc), coordinatore delle attività di scavo – ha restituito risultati entusiasmanti, soprattutto per la ricostruzione topografica e plano-volumetrica del complesso. È stata individuata una nuova struttura termale a monte dell’area già nota, con ambienti in cui si conservano in modo eccezionale i sistemi di riscaldamento. Serviranno nuove attività per comprenderne meglio caratteristiche e funzionamento».

Soddisfatto anche Daniele Malfitana: «La seconda campagna ha coinvolto numerosi studenti dagli atenei siciliani e nazionali e ha permesso di chiarire molte questioni rimaste aperte. La storia della villa appare ora più complessa di quanto delineato dagli scavi degli anni ’80, con fasi di riutilizzo fino in età tardoantica. Contiamo di riprendere le attività il prossimo anno con indagini ancora più mirate».

«Valorizzazione e ricerca sono le nostre priorità – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato –. Coniugandole possiamo ottenere risultati come quelli di Realmonte, offrendo nuove opportunità di visita e salvaguardando la nostra storia».

Sulla stessa linea il direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, Roberto Sciarratta: «Alla Villa Romana abbiamo dedicato attenzione, dalla riapertura al potenziamento della fruizione, senza trascurare l’approfondimento scientifico con il Cnr di Catania. Le nuove scoperte testimoniano un impegno costante. A breve realizzeremo una passerella per evitare ai visitatori l’attraversamento della statale 115 verso le nuove aree di scavo».

I lavori proseguiranno con interventi mirati per definire la planimetria e la funzionalità dell’impianto termale, integrando dati archeologici, analisi stratigrafiche e lo studio dei sistemi di riscaldamento eccezionalmente conservati.

Un ulteriore tassello per restituire alla comunità scientifica e al pubblico la complessità di una residenza costiera di età romana, vissuta e riadattata fino alla tarda antichità.

Villa Romana venne scoperta fortuitamente nel 1907, durante i lavori per la costruzione dei binari ferroviari e fu parzialmente esplorata l'anno successivo dal prof. Antonino Salinas, che mise in luce sei ambienti con pavimenti a mosaico.