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il caso

In Sicilia raccolta differenziata della plastica ad un passo dallo stop e la questione finisce all'Ue

Impianto quasi saturi e costi elevati. Il Pd chiama Bruxelles e il M5S ha chiesto lumi alla Regione

Redazione La Sicilia

01 Dicembre 2025, 10:30

In Sicilia raccolta differenziata della plastica ad un passo dallo stop e la questione finisce all'Ue

In Sicilia alcuni centri di selezione avrebbero ridotto o sospeso il prelievo degli imballaggi in plastica, a causa della saturazione dei magazzini e del prezzo del materiale riciclato, oggi meno competitivo rispetto alla plastica vergine.

Per fronteggiare l’emergenza, in diverse aree si stanno moltiplicando i provvedimenti comunali che limitano la raccolta.

La situazione si inserisce in un quadro più ampio di criticità: persistono squilibri nella dotazione impiantistica tra Nord e Sud, aumentano i trasferimenti verso altre regioni e crescono i costi a carico delle amministrazioni locali.

Di fronte a questo scenario, l’eurodeputato Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per informarla del contesto e chiedere quali iniziative intenda adottare per evitare il blocco della filiera, assicurare la continuità del servizio e scongiurare che gli oneri ricadano su cittadini, Comuni e imprese.

Se si ferma il ritiro della plastica, non salta solo un servizio: rischiano di saltare gli obiettivi su raccolta differenziata e riciclo – dichiara Antoci – e i sacrifici di cittadini e imprenditori che stanno investendo tempo e denaro in questa filiera”.

Non possiamo chiedere ai cittadini di differenziare e poi lasciare i Comuni da soli – continua Antoci – a gestire disagi e costi che aumentano. Se il conto viene scaricato sui cittadini, il sistema non regge”.

E ancora: “Non serve un rimpallo di responsabilità, ma investimenti e una filiera che funzioni – conclude Antoci – perché se chi immette imballaggi sul mercato non partecipa ai costi di gestione, a pagare sono i cittadini. E questo non è accettabile”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la deputata trapanese Cristina Ciminnisi, che ha presentato un’interrogazione all’ARS: “L’assessore ai servizi di pubblica utilità, Francesco Colianni – afferma la deputata – in Commissione Ambiente ha rinviato genericamente a una successiva interlocuzione con il Ministero, dimenticando però che in Sicilia la competenza sugli impianti è regionale. Dunque è alla Regione che chiediamo risposte concrete: cosa si intende fare oltre l’ampliamento di alcune aree di stoccaggio, quali misure straordinarie sono praticabili per evitare nuovi blocchi e quali sostegni si possono dare a chi ricicla. Non possiamo aspettare l’interlocuzione con Roma: la soluzione va cercata qui e ora”.