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Salute e società

La cura che ascolta: Humanitas Istituto Clinico Catanese contro la violenza sulle donne

Tra gli intervenuti Antonino Ciavola , vice Questore della Polizia di Stato e Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico di Catania, che ha condiviso dati e riflessioni legate alla quotidianità delle forze dell’ordine

Redazione La Sicilia

26 Novembre 2025, 17:13

La cura che ascolta: Humanitas Istituto Clinico Catanese contro la violenza sulle donne

Aula gremita, ascolto attento prima e un fitto susseguirsi di domande poi: così si è svolto all’Humanitas Istituto Clinico Catanese l’incontro “Oltre la Cura – Humanitas contro la violenza sulle donne”, organizzato in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Un momento di confronto pensato per accrescere consapevolezza e responsabilità condivisa su un tema che coinvolge l’intera comunità, uomini e donne.

Ad aprire i lavori la dott.ssa Elena Petrolito, vicedirettore sanitario dell’ospedale, che ha rimarcato il ruolo di medici, infermieri e di tutto il personale della struttura, parte del network degli ospedali “Bollino Rosa” della Fondazione Onda, realtà “a misura di donna” non solo per le cure, ma anche per l’attenzione relazionale.

"Il nostro compito è prenderci cura delle persone in tutte le dimensioni della loro salute. Anche riconoscere un segnale di disagio e accompagnare una donna verso la protezione è parte del nostro ruolo di cura. E la cura passa anche dal rispetto di noi stessi, facendo attenzione a quello che succede tra le nostre mura. Possiamo cogliere i segnali, tra colleghi e colleghe, e oggi ribadiamo che siamo qui anche per l’ascolto."

La dott.ssa Giovanna Agatone, responsabile HR e Organizzazione, ha ricordato che il 55% del personale dell’Humanitas Istituto Clinico Catanese è composto da donne, sottolineando la centralità di un contesto lavorativo consapevole e inclusivo.

"Come organizzazione sanitaria abbiamo il dovere di promuovere una cultura del rispetto, in cui chi lavora qui si senta sostenuto e al tempo stesso parte attiva nel costruire un ambiente attento ai bisogni e ai diritti delle donne. Nell’ottica di porci sempre accanto alle esigenze dei nostri professionisti, nelle prossime settimane, attiveremo un servizio di counseling psicologico, rivolto a tutto il personale. Quello che stiamo vivendo oggi è un passo concreto all’interno di un percorso che mette al centro le persone e rafforza una cultura aziendale fondata sulla sicurezza, sull’ascolto e sulla responsabilità condivisa."

Molto partecipato l’intervento del dott. Antonino Ciavola, vice questore della Polizia di Stato e dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che ha condiviso dati ed esperienze dal fronte operativo. "Ogni giorno ci giungono richieste di intervento, ma a fronte di quello che arriva fino a noi, ci sono tantissime donne che non raccontano quello che stanno vivendo e diventa fondamentale dunque costruire una rete che possa avvicinarsi anche a loro per sostenerle e accompagnarle fino alla denuncia. Voi sanitari siete il primo fronte accanto alle vittime che subiscono una violenza, il vostro approccio genera fiducia quando si rivolgono a voi per ricevere delle cure."

A seguire, la dott.ssa Anna Agosta, presidente del Centro Antiviolenza Thamaia Catania, ha posto l’accento sul valore del lavoro in rete e sull’urgenza di agire anche in ambito aziendale. "La violenza è prima di tutto una questione culturale e quello che stiamo facendo oggi insieme è un momento di riflessione collettiva su un fenomeno che è profondamente complesso. Lavorare accanto alle donne significa costruire spazi di fiducia e di ascolto, come succede nel Centro Antiviolenza che è un presidio fondamentale per accompagnarle nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza e di riconquista della libertà personale e collettiva. Portare avanti percorsi di sensibilizzazione all’interno delle aziende sanitarie oggi è fondamentale per cambiare davvero le cose."

La mattinata si è conclusa con un confronto aperto e partecipato, che ha restituito l’immagine di una comunità – quella di Humanitas Istituto Clinico Catanese – unita nel riconoscere la violenza come una sfida che riguarda tutti e nel ribadire che la cura passa anche, e soprattutto, dal rispetto."