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L'iniziativa

Gela, davanti all’amato mare due panchine rosse per non dimenticare Emanuela Vallecchi

L'appello della madre della giovane uccisa dal marito: «Chi ha bisogno cerchi aiuto, oggi c’è il codice rosso, le cose sono cambiate»

Domenico Russello

26 Novembre 2025, 07:20

Gela, davanti all’amato mare due panchine rosse per non dimenticare Emanuela Vallecchi

Lo sguardo fisso sulla panchina, la mano che la accarezza. Gli occhi sono lucidi e la voce si strozza: «A mia figlia piaceva tanto il mare». Angela Imprescia è la madre di Emanuela Vallecchi, la giovane gelese uccisa dal marito nel 2010: lei ed il marito Sergio ieri sera sono stati presenti alla posa di una panchina rossa dedicata alla loro figlia, sul lungomare Federico II di Svevia.

«In memoria di Emanuela Vallecchi strappata troppo presto alla vita. Che il suo ricordo ci spinga a costruire un mondo senza violenza», si legge sulla targa.

L'evento non a caso si è tenuto nella Giornata mondiale contro la violenza sulle donne e nasce da una mozione presentata dalla consigliera comunale Lucia Lupo, subito sposata dalla commissione Servizi sociali e pari opportunità presieduta da Lorena Alabiso.

La forte emozione non ha impedito alla madre della giovane di esprimere il suo pensiero: «Mi rivolgo a tutti i giovani - ha detto Angela Imprescia -, chi ha bisogno cerchi aiuto: oggi c’è il Codice rosso, per fortuna sono cambiate tante cose da quando è successo il tragico evento che ha riguardato mia figlia. Bisogna andare subito dalle forze dell'ordine o affidarsi ai servizi sociali, che intervengono immediatamente per eliminare questa piaga mortifera e giornaliera». Quindi un dolce ricordo della figlia: «Ogni giorno il primo pensiero è per lei, la ricordo sempre con tanta nostalgia. Le piaceva tanto il mare e d’ora in poi, con questa panchina, sarà come se fosse sempre seduta qui a guardarlo. Ringrazio tutti coloro che hanno avuto questo pensiero per lei».

Presenti tra gli altri anche il sindaco Terenziano Di Stefano e la presidente del consiglio Paola Giudice. Tre mazzi di fiori sono poi stati posti sulla panchina, in ricordo della giovane vittima di femminicidio.